COP21: 3 domande a Jean-Christophe Babin

In occasione della conferenza mondiale sul clima COP21, della quale LVMH è partner, abbiamo chiesto a cinque CEO dei nostri vari settori di attività di parlare dell’importanza dell’ambiente per le loro rispettive Maison. Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari, parla delle iniziative a favore dell’ambiente intraprese dalla Maison di gioielli romana.

Perché l’ambiente è così importante per Bulgari?

Fin dalla fondazione della Maison, nel 1884, l’identità di Bulgari è stata fortemente legata ai materiali e alle gemme più preziosi, nonché alle essenze più rare che il pianeta offre. Unite al nostro eccezionale savoir-faire, queste materie prime ci permettono di realizzare creazioni straordinarie. Ecco perché la natura e la tutela dell’ambiente sono fortemente radicati nella cultura e nei valori di Bulgari.

C’è un’iniziativa di Bulgari della quale è particolarmente fiero?

Penso che la ristrutturazione sostenibile della nostra storica boutique in Via Condotti a Roma sia un ottimo esempio, ma guardo anche con fiducia al futuro, con la nuova Manifattura di gioielli a Valenza, in Piemonte, prossima ad essere inaugurata nell’estate del 2016. Ogni singola parte di questo nuovo sito di produzione, dai progetti iniziali di costruzione al design, è stata realizzata per consentire a questa splendida risorsa di business di ottenere la certificazione dello standard LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), negli Stati Uniti programma di riferimento per la costruzione di edifici ambientalmente sostenibili. Sono certo che il sito otterrà questa certificazione, dimostrando che la riduzione dell’impatto ambientale di Bulgari è una delle nostre principali priorità.

In che modo la creazione del fondo per il carbonio LVMH aiuterà Bulgari a ridurre le emissioni di gas a effetto serra?

Creare un fondo per il carbonio finanziato da e per le Maison LVMH è un’iniziativa straordinaria da parte del Gruppo che ci permetterà di spingerci oltre e attuare nuovi progetti finalizzati alla riduzione della nostra impronta di carbonio. Di recente abbiamo messo a disposizione alcune navette in partenza dalle stazioni ferroviarie di Roma per incoraggiare i nostri dipendenti a rinunciare all’automobile quando si recano presso la sede sul Lungotevere. Questo è solo uno dei tanti esempi, ma ogni iniziativa contribuisce in qualche modo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il fondo per il carbonio spingerà a sperimentare approcci innovativi in questa area fondamentale.