Ispirazioni di carattere per le collezioni Autunno/Inverno 2015

New-York, Milano e Parigi sono state l’una dopo l’altra teatro delle sfilate delle collezioni prêt-à-porter donna Autunno-Inverno 2015. Per questa stagione, le Maison di moda LVMH hanno saputo superare i confini della creatività presentando look audaci e memorabili. Di seguito le novità più intriganti città per città.

New York: maschile/femminile

A New York le collezioni hanno giocato sul concetto della seduzione ambivalente, confondendo i confini tra maschile e femminile. Marc Jacobs ha scelto tagli lunghi e materiali ultra-glamour per le sue giacche e le sue gonne ispirandosi allo stile eccentrico di Diana Vreeland. In Edun, Danielle Sherman ha fatto appello alle tradizioni del mondo, riunendo cashmere e ricami marocchini sulle linee dritte dei suoi cappotti da uomo. Donna Karan continua a lasciarsi ispirare dall’inimitabile eclettismo newyorchese, disegnando silhouette architetturali, tra smoking seconda pelle e vistosi abiti origami.

Milano: spensierata

La moda milanese ha proclamato un Autunno-Inverno 2015 vivace e colorato, puntando su una galleria di classici dallo stile festivo. Per Fendi, Karl Lagerfeld ha concepito una collezione ludica e strutturata con colori audaci e contrastanti, dominata da una vistosa giustapposizione di rossi e bianchi. Tessuti, pelli e pellicce sono apparsi in forma di pannelli assemblati per creare silhouette semplici ed essenziali. L’ultima collezione di Peter Dundas per Emilio Pucci rivisita i classici disegnati nel tempo per la Maison. Gli abiti da sera in tinte pop o stampe rock’n’roll ricoperte di strass hanno celebrato l’eleganza ostentata e ultra-sexy delle notti milanesi particolarmente amata dallo stilista.

Parigi: selvaggia

Sulle passerelle parigine hanno sfilato i temi della natura e dell’istinto, incarnati da silhouette fiere e decise. Per Dior, Raf Simons ha esplorato l’essenza della donna primordiale, contrappunto all’iconica donna-fiore della Maison, esprimendo la sensualità primitiva con motivi animalier e dettagli camouflage su body in maglia jaquard e abiti con armatura. Riccardo Tisci ha proposto per Givenchy un guardaroba altrettanto intenso, con piercing facciali di ispirazione sudamericana, abiti in velluto nero e ricami vittoriani, definendo una donna istintiva, feroce, determinata. Kenzo ha scelto il tema del rifugio nel clan, con comode giacche in lana pile e volumi giustapposti, declinati sui toni del verde foresta e del giallo solare.

Temi animalier anche per Louis Vuitton, che ha proposto cappotti in shearling spazzolato associati a bauletti metallici o in fibra di vetro trasparente, celebrando il connubio fra tecnologia e materiali naturali. Con lo stesso approccio, Jonathan Anderson ha mostrato per Loewe l’ampio spettro dei savoir-faire del cuoio, immaginando silhouette ultra-esatte e strutturate, composte da patchwork di pelli tagliate, colorate e assemblate. Per Céline, Phoebe Philo si è sottratta ai codici convenzionali della sensualità e ha ideato un nuovo erotismo femminile avvolgendo silhouette sublimi in forme e tessuti sovrapposti.