Louis Vuitton e l’ambiente: 3 domande a Michael Burke

Moda e Pelletteria

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In occasione della conferenza mondiale sul clima COP21, della quale LVMH è partner, abbiamo chiesto a cinque CEO dei nostri vari settori di attività di parlare dell’importanza dell’ambiente per le loro rispettive Maison. Michael Burke, CEO di Louis Vuitton, ci parla del concetto di responsabilità ambientale che è alla base di tutte le attività della Maison di pelletteria.

Perché l’ambiente è così importante per Louis Vuitton?

La trasmissione del proprio patrimonio e savoir-faire è uno dei punti fermi di Louis Vuitton. I nostri valori sono una naturale fonte di ispirazione per rispettare l’ambiente, un patrimonio che appartiene a tutta l’umanità e che è alla base della bellezza e dell’eccellenza dei nostri prodotti.

Sappiamo bene che il rispetto per la natura è un valore fondamentale per un successo duraturo. Fin dal 1854, gli artigiani di Louis Vuitton hanno creato prodotti fatti per essere tramandati di generazione in generazione. Allo stesso tempo, oggi la nostra Maison continua ad innovare in modo da ridurre l’impatto delle nostre attività sull’ambiente, adottando pratiche più responsabili, con l’obiettivo di ottenere la certificazione ISO 14001 per i siti di produzione.

Dopo il nostro innovativo audit sulle emissioni di carbonio nel 2004, abbiamo fatto grandi progressi nella gestione efficiente del consumo di energia e materiali, riducendo le emissioni di gas a effetto serra generate dal trasporto dei nostri prodotti e nella gestione dei rifiuti.

A distanza di dieci anni questo impegno è ancora un’importante priorità, gestito dal dipartimento ambientale centrale, che coordina oltre 50 rappresentanti all’interno dei vari segmenti e siti di produzione. Veri e propri viaggiatori impegnati nella salvaguardia del mondo, essi esaminano ed elaborano i vari impegni a favore dell’ambiente di Louis Vuitton, assicurandosi che siano in perfetta armonia con la nostra strategia. Ovviamente esistono ancora molte aree in cui possiamo progredire ulteriormente, in particolare il design ecocompatibile dei nostri prodotti. Le questioni sollevate alla conferenza COP21 ci ricordano che questi sforzi sono essenziali. E in qualità di Maison leader nel segmento del lusso, Louis Vuitton deve svolgere un ruolo esemplare, sia nei confronti dell’intero settore che dei nostri clienti e stakeholder, oltre che della società civile in generale.

C’è un’iniziativa di Louis Vuitton della quale è particolarmente fiero?

Prima di tutto è importante notare la motivazione dei nostri team e dei dipendenti, veri e propri ecocittadini nei confronti dell’ambiente, autori di tante iniziative che spesso nascono anche dal semplice buon senso. Tutto ciò contribuisce anche a creare uno spirito di squadra e a rafforzare le sinergie, perché agire responsabilmente richiede coordinazione fra i vari soggetti per evitare di spostare le emissioni da un’unità all’altra. Fra l’altro bisogna ammettere che le pratiche ecologiche permettono anche di risparmiare denaro, in particolare se si considerano il costo totale e i benefici a lungo termine.

Ma per rispondere alla domanda, mi viene in mente un progetto che sostiene lo sviluppo delle nostre attività ed esemplifica perfettamente gli obiettivi ambiziosi che Louis Vuitton si prefigge nei confronti dell’ambiente. Nel novembre del 2013, Louis Vuitton è stata la prima azienda al mondo ad ottenere la certificazione relativa alla gestione ambientale ISO 14000 per la nostra supply chain di pelletteria e accessori. Questa iniziativa proattiva consente di realizzare una supply chain più efficiente e di avere il prodotto giusto nel posto giusto al momento giusto, e il tutto a ridotto impatto ambientale.

In pratica, il progetto Green Supply Chain ci ha permesso di avviare una serie di iniziative che favoriscono un circolo virtuoso: lo sviluppo di un’applicazione per gestire in tempo reale le emissioni di CO2 generate dal trasporto dei prodotti, la riduzione dei chilometri percorsi e dei volumi trasportati e l’ottimizzazione degli imballaggi. E dato che nelle nostre richieste di proposte ai fornitori di logistica e trasporti la prestazione ambientale ha un carattere eliminatorio, oggi abbiamo i mezzi per esigere flotte di veicoli più ecologici e soluzioni di trasporti ecocompatibili.

In che modo la creazione del fondo per il carbonio LVMH aiuterà Louis Vuitton a ridurre le emissioni di gas a effetto serra?

Grazie ai risultati del primo audit sulle emissioni di carbonio di Louis Vuitton, il comitato esecutivo ha compreso la necessità di intraprendere azioni in tal senso e di fornire prestazioni ambientali nelle attività che generano la maggior quantità di emissioni di CO2, in particolare nel trasporto dei prodotti, nel consumo di energia dei negozi e nel design dei prodotti.

Ora come ora per me il fondo per il carbonio rappresenta soprattutto una straordinaria opportunità di innovazione, che in futuro aiuterà la nostra Maison a prosperare. E dato che il fondo pone dei limiti, consente a Louis Vuitton di proseguire con le iniziative a favore dell’ambiente già implementate da tempo, in modo da continuare a ridurre le nostre emissioni di carbonio. Tali iniziative comprendono l’incremento delle consegne con veicoli elettrici, lo sviluppo del trasporto marittimo, l’implementazione di illuminazione a LED nei siti di produzione e molto altro ancora.

Inoltre, poiché la creatività è nel DNA di Louis Vuitton, sono sicuro che troveremo soluzioni alternative per realizzare prodotti ancora più accattivanti per un mondo più sostenibile.