LVMH in Brasile: intervista a Davide Marcovitch e Marc Sjostedt

Quali sono gli elementi che caratterizzano il mercato brasiliano dei beni di lusso? Quanto è estesa la presenza delle società LVMH su questo mercato, e quali opportunità vedono? Sono solo alcune delle domande che abbiamo posto a due dei nostri dirigenti a San Paolo: Davide Marcovitch, Presidente di Moët Hennessy per l’area LatAMEC (America Latina, Caraibi, Africa, Medio Oriente e Canada), e Marc Sjostedt, Manager Louis Vuitton per il Brasile, il Cile e l’Uruguay.

Quanto è estesa la presenza delle società LVMH in Brasile?

Marc Sjostedt: Louis Vuitton ha pionieristicamente individuato le potenzialità del mercato brasiliano, arrivando in questo paese prima che qualsiasi altro marchio di lusso raccogliesse la sfida. Stiamo celebrando il 25° anniversario della nostra presenza in Brasile. Louis Vuitton ha dunque una presenza di lunga data su questo mercato che, quando abbiamo aperto il primo negozio nel 1989, non era ancora ben definito in termini di attrattività dei marchi e customer experience. Poco a poco, la Maison ha stabilito i propri codici tra i clienti brasiliani, sempre più ricettivi ai prodotti di alta qualità.

Davide Marcovitch: Per Moët Hennessy, il primo passo è stato la creazione del Domaine Chandon nel 1973. Prodotti nel sud del Brasile, gli spumanti di Chandon Brasil sono diventati nel corso degli anni naturalmente associati a eventi d’eccezione grazie al nostro posizionamento su un mercato d’élite e al nostro impegno costante per offrire la migliore qualità. Oltre tre milioni di bottiglie l’anno sono ora vendute in Brasile e stiamo puntando a sette milioni nei prossimi anni grazie alla nascita di una classe media che aspira alle stesse abitudini di consumo delle élite. Allo stesso tempo, abbiamo approfittato dei cambiamenti che hanno reso il paese più aperto alle importazioni per impiantare tre iconiche Maison di Champagne: Dom Pérignon, Veuve Clicquot e Moët & Chandon. Nonostante il costo sia due-tre volte superiore rispetto alla Francia, quasi un milione di bottiglie di champagne sono vendute in Brasile ogni anno, tre quarti delle quali di Moët Hennessy.

Quali sono i fattori che caratterizzano i vostri rispettivi mercati, Vini e Alcolici e Moda e Pelletteria?

D.M.: Il mercato brasiliano è stato per molti anni incentrato su tre tipi di bevande alcoliche: birra, cachaça (un distillato a basso costo a base di canna da zucchero) e whisky. Nel 1990, vini e spumanti hanno cominciato a fare la loro apparizione in Brasile, in particolare nel sud del paese. Negli ultimi 20 anni, le vendite di vini importati si sono moltiplicate per dieci e attualmente superano i 100 milioni di bottiglie all’anno. E questa tendenza è destinata a crescere con il formarsi di una vasta classe media e con il potenziale di nuovi mercati da conquistare nel nord e nord-est del paese, dove città come Salvador, Recife e Fortaleza stanno vivendo un’enorme espansione.

M.S.: Fino a pochi anni fa, il mercato brasiliano della moda e della pelletteria era dominato da marchi locali che godevano di una forte protezione ed erano avvantaggiati da tasse elevate sulle importazioni di marchi stranieri. Questi marchi locali hanno forti reti di negozi, conducono vaste campagne pubblicitarie e il loro posizionamento è paragonabile a quello dei marchi di lusso. Negli ultimi cinque anni, con l’avvento di una nuova classe media che abbraccia una cultura del consumo, il mercato si è evoluto molto rapidamente: marchi di lusso internazionali sono arrivati e hanno aperto punti vendita soprattutto in nuovi lussuosi centri commerciali che riuniscono tutto quello che i brasiliani cercano, ossia una grande varietà di negozi, sicurezza, aria condizionata, parcheggio, ristoranti, attività per bambini, ecc. Questi centri commerciali presentano un’architettura estremamente sofisticata e offrono un’esperienza davvero esclusiva per tutta la famiglia, attirando una generazione più giovane e puntando molto su una clientela maschile.

Come definirebbe lo stile di vita brasiliano?

M.S.: I brasiliani hanno un gusto spiccato per l’estetica raffinata, la bellezza e la gastronomia. Sicuramente amano la buona cucina e la loro art de vivre ha molto in comune con quella francese. Ma il loro approccio ai beni di lusso si distingue in quanto lo shopping è percepito anche come un momento per divertirsi, condividere esperienze, sorseggiare un drink… insomma è più informale! E in termini di servizio, i brasiliani sono clienti molto esigenti. Louis Vuitton resta un punto di riferimento in questo paese per il suo inimitabile stile chic francese che crea legami emotivi speciali.

D.M.: In Brasile, si percepiscono chiaramente le influenze europee e nordamericane. I consumatori brasiliani sono una sottile combinazione di Europa per quanto riguarda la cultura e la cucina e di Stati Uniti per le abitudini di consumo e le aspirazioni a una rapida mobilità sociale. I prodotti del gruppo LVMH sono sinonimo di uno stile di vita occidentale raffinato e sono dunque favoriti da questa tendenza. Negli ultimi anni, abbiamo anche visto il Brasile esportare la propria cultura e il proprio stile – il cosiddetto “Brazil chic”. I brasiliani si stanno dimostrando sempre più orgogliosi di indossare o consumare beni di lusso “Made in Brazil”, tra i quali naturalmente Chandon Brasil!