LVMH x VivaTech 2019 – Giorno 3: il futuro comincia oggi

LVMH

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Protagonista della terza e ultima giornata di Viva Technology 2019 è stata la passione per l’innovazione di LVMH, illustrata nei dettagli al grande pubblico.

Non a caso, il Gruppo riunisce più di 70 straordinarie Maison che si reinventano costantemente, senza mai dimenticare le proprie radici e tradizioni.

L’ultimo giorno è così iniziato per i visitatori con “I Never Promised You A Garden”, esperienza di realtà virtuale creata da Pastor Placzek e presentata durante il VR Arles Festival.

© Sylvain Bachelot

Hélène Freyss, direttrice della comunicazione di LVMH, ha evidenziato gli elementi fondanti alla base del successo del primo gruppo mondiale del lusso, ricordando che tutti i prodotti delle Maison che ne fanno parte sono frutto del connubio tra savoir-faire, tradizione e soprattutto, capacità di innovazione.

La rinascita di un’icona

Da ormai diversi anni, il centro di Parigi è protagonista di un grande progetto di rinnovo presentato ai visitatori di VivaTech da Séverine Chabaud, responsabile della comunicazione per La Samaritaine. Nel mese di aprile 2020, i leggendari grandi magazzini sveleranno la nuova facciata in vetro ondulato, creata dall’agenzia giapponese Sanaa, e la vetrata storica in stile Art Nouveau restaurata.

 

© Sylvain Bachelot

La cultura del futuro

L’edizione 2019 di Viva Technology non poteva chiudere senza uno spazio dedicato ai protagonisti dell’innovazione del futuro.

Per ispirare le nuove generazioni, Audrey Quievreux, digital HR manager di LVMH, ha presentato i mestieri digitali del futuro e le numerose opportunità di lavoro offerte dal Gruppo.


Un futuro in piena salute

Il Pavillon LVMH ha presentato l’innovazione anche da un punto di vista più olistico.

Ferréol De Bony, direttore merci de La Grande Épicerie de Paris, è intervenuto sul tema dell’agroecologia e dell’agricoltura urbana, due modalità di produzione innovative e rispettose dell’ambiente che il raffinato negozio parigino ha adottato per deliziare i propri clienti.

Per restare in tema di tecnologie alimentari, Morgane Pont-Bruyns, Trademarketing & Innovation Manager di Chandon, ha presentato la nuova collaborazione della Maison con Ripples, startup israeliana che ha sviluppato una soluzione in grado di personalizzare la guarnizione dei cocktail.

La salute ha così avuto un posto d’onore: Anaïs Barut, vincitrice del Veuve Clicquot Business Woman Award 2016, oltre che presidentessa e cofondatrice della startup Damae Medical, ha spiegato che all’età di 21 anni ha saputo dimostrare la stessa audacia di Madame Clicquot presentando il suo innovativo sistema di diagnosi del tumore della pelle. Uno sguardo illuminante sulla strada percorsa e sugli ostacoli che ha dovuto superare.

Si è chiuso così il sipario su Viva Technology 2019, mentre le Maison del Gruppo e alcune startup sono già al lavoro per l’edizione 2020, dimostrando che l’innovazione è un elemento profondamente radicato nel DNA di LVMH.