New York cambia look

Moda e Pelletteria

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Venti di cambiamento hanno soffiato sulla fashion week donna newyorchese Marc Jacobs ha svelato le ultime creazioni sotto il suo nuovo label unificato, che riunisce in un solo marchio Marc Jacobs e Marc by Marc Jacobs. Dao-Yi Chow e Maxwell Osborne hanno presentato la loro prima collezione per DKNY, mentre il Direttore creativo di Edun Danielle Sherman ha spinto il concetto di moda etica e transculturale verso nuovi orizzonti.

Duo-rivelazione di quest’anno, Dao-Yi Chow e Maxwell Osborne sono stati nominati Direttori creativi di DKNY la scorsa primavera. Ridefinendo l’identità del marchio secondo canoni estetici più misurati e sobri, gli stilisti hanno presentato la loro prima collezione Primavera-Estate 2016. Nati e cresciuti a New York, hanno ripercorso il loro vissuto creativo legato alla città per forgiare una scelta di capi dallo stile austero e deciso. Linee dritte e motivi audaci, forti contrasti tra il bianco e il nero, abiti ispirati all’universo Wall Street, ma reinventati in stile Brooklyn conferiscono una ricercata e sorprendente raffinatezza alla grammatica DKNY.

Per Marc Jacobs, la sfilata ha rappresentato l’occasione per celebrare il presente e la creatività stimolata dai social e dal mondo digitale. Sovrapposizioni di stili ed epoche hanno definito la sfilata, che ha posto l’accento sul presente universale e senza tempo. Più che uno stile, Marc Jacobs ha svelato un’elaborazione consapevole, confermando la capacità ad attingere ispirazione da chiunque e da qualsiasi cosa, ad esplorare il “già fatto” secondo una nuova prospettiva, a inventare una visione molto personale del qui ed ora. Nell’elegante cornice barocca del Ziegfeld Theatre, trench lunghi e oversize d’ispirazione cinema anni ’50 accompagnano larghi jeans anni ’90 ripresi dai campus americani e lunghi abiti in pizzo dell’epoca hippy.

Per Edun, Danielle Sherman si è ispirata agli splendidi motivi dei costumi delle danze cerimoniali indossati nel Regno di Kuba, nell’Africa Centrale. Linee e pois definiscono lo spazio dei volumi astratti e geometrici, che fanno eco alla produzione artistica anni ’30. Top con scolli dritti lasciano scoperte le spalle, mentre abiti lunghi e tuniche sovrapposte su ampi inserti danni vita a silhouette strutturate e fluide al contempo.