Un hackathon per decodificare Louis Vuitton
Moda e Pelletteria
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A settembre, una prima assoluta nella storia del settore del lusso firmata Louis Vuitton: l’hackathon Unlock the Future of Luxury. Un’iniziativa assolutamente nuova che si ricollega alla storica tradizione di innovazione della Maison.
Il 25 settembre, programmatori, designer, analisti e alcuni “geek” si sono ritrovati presso gli storici locali di Louis Vuitton ad Asnières per dar vita a un’inedita community e partecipare a un evento pionieristico, l’hackathon Unlock the Future of Luxury. Questa maratona per programmatori informatici ha segnato una prima assoluta nel suo genere del settore del lusso, comunemente considerato lontano dall’universo digitale. Uno shock fra culture? Tutt’altro. Almeno, non per questa Maison che sin dalla sua fondazione nel 1854 nutre una passione autentica per l’innovazione.

Selezionati tra quasi 400 candidati, hanno preso parte all’evento 58 programmatori, per metà studenti provenienti dalle scuole più prestigiose: le francesi Polytechnique, Centrale, Télécom, Dauphine, ma anche la londinese Queen Mary University. Gli istituti universitari rappresentati erano in tutto nove. Ai partecipanti è stato chiesto di sviluppare un’app innovativa in grado di fornire una conoscenza dei clienti Louis Vuitton più dettagliata, oltre che delle tendenze e delle future evoluzioni del settore lusso. Suddivisi in squadre, hanno avuto 48 ore di tempo per immergersi nel mare di dati a loro disposizione e ultimare il progetto servendosi di codici informatici e algoritmi.
Prima del lancio ufficiale dell’hackathon, i maghi dei Big Data sono stati invitati presso la sede Louis Vuitton per conoscere l’universo del marchio e le diverse priorità strategiche. In un’atmosfera di grande eccitazione e concentrazione, i partecipanti sono stati seguiti dai tutor della Maison nonché da specialisti di svariati dipartimenti, dal digitale al marketing, dal settore delle comunicazioni a quello delle risorse umane.

Dopo due giorni di intenso studio e analisi di oltre 1000 GB di dati, i team hanno superato la sfida e presentato i propri progetti a una giuria di professionisti dei Big Data, collaboratori di Louis Vuitton e partner dell’evento. La giuria ha assegnato il primo premio a due squadre, ognuna delle quali ha vinto un viaggio a San Francisco e un assegno del valore di 8.000 euro.
Esperimento rivoluzionario e travolgente, l’hackathon ha fornito a Louis Vuitton l’opportunità per spingersi oltre i limiti convenzionali dell’innovazione. Coinvolgere soggetti considerati aprioristicamente non affini con l’universo del lusso ha gettato una nuova luce su questo settore. Mettendo in discussione gli schemi consueti, Louis Vuitton conferma il proprio ruolo di apripista dell’innovazione, secondo una storica tradizione, firma della Maison.