Louis Vuitton & People For Wildflife per la tutela della biodiversità: bilancio di un anno di impegno ambientale

Un anno dopo essersi associata all’organizzazione ambientale People For Wildlife nell’ambito di una partnership quinquennale volta a mantenere e preservare la biodiversità in un’area naturale australiana, Louis Vuitton condivide un primo bilancio delle azioni condotte per il ripristino della biodiversità su 400 000 ettari della penisola di Capo York, Queensland, Australia.

 

Fondata su valori ambientali condivisi, la partnership tra Louis Vuitton e People For Wildlife è il frutto di una collaborazione di lunga data tra la Maison e Dan Natusch, un biologo australiano specialista della zona interessata poiché vi ha svolto lavori di ricerca nell’ambito del suo dottorato e vi ha creato l’associazione People For Wildlife nel 2020. La garanzia di un partner esperto per rafforzare il contributo positivo alla biodiversità e al clima, nonché per avere una migliore comprensione dell’impiego sostenibile delle materie derivate dalla natura.

Questo progetto permette a Louis Vuitton di agire concretamente per contribuire agli obiettivi LIFE360 (LVMH Initiatives For the Environment) di rigenerare 5 milioni di ettari di habitat per flora e fauna selvatica entro il 2030, nonché all’accordo della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP-15) che ambisce a proteggere il 30% delle terre del pianeta entro il 2030.

Dedicato a fare il punto della situazione prima del lancio del progetto, il primo anno di People For Wildlife ha visto la creazione di misure di riferimento, di sistemi di sorveglianza e l’acquisizione di strumenti di misurazione operativi e scientifici, il che ha permesso l’accesso alle zone remote necessarie per operare in questo paesaggio esigente. Un monitoraggio costante della biodiversità ha portato alla scoperta di due nuove specie nella riserva di Apudthama: un fungo endemico e un pitone grigio e marrone, che sono attualmente oggetto di studi da parte della comunità scientifica. Catturati da fototrappole, più di mezzo milione di immagini documentano numerose specie, testimoni della salute dell’ecosistema della riserva.

Nell’ambito del progetto, People For Wildlife incoraggia una partnership rispettosa con i proprietari tradizionali della riserva di Apudthama, che hanno vissuto su queste terre per più di 60 000 anni e hanno un legame profondo con la fauna e la flora. Nel corso dell’anno passato, guardie forestali, esperti, stagisti, volontari e proprietari tradizionali della riserva si sono uniti per sviluppare questa partnership e porre le basi per una rigenerazione della riserva.

“È compito di tutti”, una serie su Diversità e Inclusione presso LVMH

Attraverso ritratti toccanti e stimolanti di alcuni suoi collaboratori, LVMH rivela la sua visione di una cultura “variegata per natura e inclusiva per scelta”. È compito di tutti è una serie esclusiva che mette in evidenza il sostegno del Gruppo allo sviluppo professionale e talvolta personale dei suoi talenti, indipendentemente dalle loro particolarità. Perché… è compito di tutti!

Con oltre 190 nazionalità, 4 diverse generazioni e una presenza in più di 80 Paesi, il Gruppo è per sua natura multiculturale. La varietà e la ricchezza delle diverse prospettive sono un forte vettore di creatività.

Attraverso il prisma della diversità, dell’inclusione e dell’equità, ogni storia porta l’attenzione dello spettatore su una visione unica, ma anche sull’apertura al mondo e sulle competenze acquisite nel Gruppo. Voci forti e positive che trovano risonanza in ogni dipendente di LVMH.

Episodio 10 : “La diversità è un valore essenziale nel mio percorso, a cui attribuisco molta importanza. Lo applico io stesso, infatti ho un team molto eterogeneo. Ci permette di creare nuovi prodotti, ma soprattutto di guardare alla comunicazione da una nuova prospettiva”.

In questo episodio Olivier Hann, Direttore Marketing della Maison Dior per l’area trattamenti e Spa, condivide il suo approccio e la sua visione della diversità all’interno del suo team. Ripercorre il suo viaggio personale, affrontando anche il tema dell’omosessualità. Olivier insiste sul fatto che la diversità è un valore fondamentale nella sua carriera, che è attento ad applicare per creare un team molto eterogeneo, che genera prodotti nuovi e pensa alla comunicazione da una prospettiva diversa. 

Episodio 7: “Non si tratta di sottolineare le differenze, bensì di creare dei legami con le persone e di non essere messi da parte” – Danni Yang 

Danni Yang, Retail Management Trainee da Louis Vuitton, ci racconta come il programma di tutoraggio al contrario del Gruppo favorisca l’uguaglianza all’interno dell’azienda, spronando a esprimere le proprie opinioni, indipendentemente dal proprio ruolo. Di origine cinese, Danni parla del sentimento di diversità che prova da LVMH e che le ha permesso di esprimersi come persona, a prescindere dalla propria provenienza e cultura.

Episodio 6: “Questo mestiere ci fa crescere in quanto esseri umani, attraverso le persone che incontriamo” – Charlotte Puissant 

In questo nuovo episodio, Charlotte Puissant, in precedenza Maîtresse de Maison presso Cheval Blanc Courchevel e ora Direttrice degli Appartamenti presso Cheval Blanc Paris, ci racconta come le diverse origini, sia del personale che dei clienti, faccia di ogni giorno un’occasione di scambio e trasmissione di idee alla scoperta di nuove culture. Charlotte racconta come questa professione l’abbia fatta crescere dal punto di vista umano e le abbia regalato un’apertura mentale che condivide e trasmette quotidianamente alla sua famiglia.

 

Episodio 5: “Sapevo di dover trovare il mio posto, quello in cui mi sarei sentito a casa”, Randy Baran

“Sapevo di dover trovare un posto da chiamare casa”

Randy Baran, Responsabile Talenti, dello Sviluppo e dell’Impegno presso Christian Dior Couture America, parla delle lotte delle persone appartenenti alla comunità LGBTQ+ e del ruolo del Gruppo nel promuovere i loro diritti. Randy, che è entrato a far parte di LVMH nel 2017, ripensa al suo primo Pride indossando i colori del Gruppo, un evento che contribuisce a dare maggiore visibilità alla cultura inclusiva di LVMH.

Episodio 4: “Devo l’amore per la terra a mio padre e mio nonno” — Toni El Khawand

“Mio padre e mio nonno mi hanno trasmesso l’amore per la mia terra”

In questa puntata Toni El Khawand, Maestro di cantina di Château d’Yquem, parla del “potere della trasmissione” e del “rispetto della tradizione”. Nato e cresciuto in Libano, Toni parla dello speciale rapporto che ha avuto con suo nonno — il quale gli ha trasmesso l’amore per il terroir — e di come questo legame influenzi oggi il suo lavoro nel rispetto della tradizione e del savoir-faire bordolese.

Episodio 3: “Il tuo nome conta. Riconoscilo e difendilo.” — Pareesa Nikpourfard

In questo episodio, la Direttrice dei Talenti, dello Sviluppo e dell’Impegno, presso la Maison Dior a New York, Pareesa Nikpourfard, ci racconta come un episodio significativo della propria vita abbia cambiato la sua percezione della diversità. Iraniana di prima generazione, Pareesa ha imparato ad abbracciare la propria cultura vivendo in un contesto diverso da quello d’origine. Ha così sviluppato attenzione ed empatia, virtù di cui si serve quotidianamente nei rapporti con i suoi collaboratori.

Episodio 2: “Volevo incontrare donne con cui potermi identificare” — Léa Baudin

Léa si unisce al Gruppo nel 2013 all’interno della Maison Guerlain e, qualche anno dopo, vince il programma di imprenditoria DARE con un progetto che rispecchia le sue convinzioni: SHERO, una piattaforma di empowerment al femminile. Oggi Direttrice Marketing di Benefit France, in questo episodio ci racconta della sua evoluzione personale e professionale in un Gruppo che valorizza l’unicità dei propri dipendenti.

Episodio 1: “Non puoi essere ciò che non conosci” — Rodney Pratt

Direttore degli Affari Giuridici LVMH per il Nord America, Rodney sottolinea l’importanza della rappresentazione. Proveniente da un ambiente modesto, racconta di come questa prima esperienza influenzi le sue decisioni quotidiane e gli permetta di svolgere un ruolo attivo nel cambiamento della sua comunità e non solo.

In occasione del LIFE 360 Summit, LVMH svela i primi risultati della sua strategia ambientale e punta a ridurre le emissioni indirette di gas serra (obiettivo 3) annunciando un nuovo programma d’azione: LIFE 360 Business Partners

Giovedì 14 dicembre presso l’UNESCO, alla presenza di Christophe Béchu (Ministro francese per la Transizione Ecologica e la Coesione dei Territori), Virginijus Sinkevičius (Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca), Bernard Arnault, Presidente e CEO di LVMH e Antoine Arnault, Direttore Immagine e Ambiente di LVMH, il Gruppo ha riunito più di 500 dei suoi dirigenti, nonché i suoi partner e altri operatori del settore per annunciare i primi risultati del suo programma LIFE 360 (LVMH Initiatives For the Environment) lanciato nel 2021 e con scadenza nel 2023. Gli elementi concreti delle sue prestazioni ambientali in termini di economia circolare, tutela della biodiversità, riduzione delle emissioni di CO2, tracciabilità e trasparenza – pilastri su cui si basa questo programma – sono stati svelati sul palco e in una mostra. Il Gruppo ha inoltre presentato un nuovo programma rivolto alla sua rete di fornitori, per aiutarli a ridurre la loro impronta di carbonio e l’impatto sull’acqua e sulla biodiversità. Tutti i partecipanti hanno potuto prendere parte a una serie di conferenze e workshop.

LIFE 360 – Gli impegni mantenuti nel 2023

Da oltre 30 anni LVMH si impegna nella tutela dell’ambiente, guidata da una visione a lungo termine e da un approccio olistico e scientifico in tutti i suoi settori di attività.

Nel 2021, il Gruppo ha lanciato il piano LIFE 360, con obiettivi da raggiungere entro il 2023, 2026 e 2030, focalizzandosi su quattro aree: Circolarità creativa, Biodiversità, Clima, Tracciabilità e trasparenza. Il LIFE 360 Summit ha presentato i principali risultati del Gruppo e delle sue Maison, fornendo al contempo prospettive concrete per i prossimi obiettivi:

 

  • Circolarità creativa: LVMH ha raggiunto l’obiettivo fissato per il 2023 di offrire nuovi servizi circolari istituendo una task force repair and care in diverse Maison del Gruppo. Ad esempio, Louis Vuitton ripara 600.000 prodotti all’anno, il 79% dei prodotti in pelle di Berluti può essere riparato, RIMOWA garantisce le sue valigie a vita e Le Bon Marché punta a prolungare la vita dei prodotti attraverso atelier di sartoria, orologeria e riparazione di scarpe.
    Con l’annuncio della creazione di LVMH Circularity, un ecosistema che riunisce tutte le competenze del Gruppo e dei suoi partner nel campo del riutilizzo (Nona Source, la piattaforma CEDRE, weturn, l’Agence du Don en Nature), LVMH si impegna a valorizzare gli scarti di tessuto e di pelle, le materie prime inutilizzate e i prodotti invenduti.
  • Biodiversità: Dopo aver contribuito alla rigenerazione di 1,37 milioni di ettari entro la fine del 2022, LVMH continua a impegnarsi per raggiungere l’obiettivo di 5 milioni di ettari entro la fine del 2030. Un’ambizione resa possibile grazie:
    • al lancio di diversi programmi di agricoltura rigenerativa: in Turchia per il cotone, in Australia per la lana merino, in Sudafrica per il mohair, in Indonesia per l’olio di palma, in Francia per i vigneti di Moët Hennessy e per alcuni ingredienti iconici di profumeria;
    • all’annuncio di una partnership strategica con l’ONG brasiliana FAS (lotta alla deforestazione) e all’impegno per rinnovare la partnership con il programma “Man & Biosphere” dell’UNESCO, a favore delle riserve della biosfera. Queste due partnership si uniscono a quelle già siglate con Reforest’Action (azioni di riforestazione) e Circular Biodiversity Alliance (produzione sostenibile di cotone). Oltre a queste iniziative, il Gruppo ha messo in atto un piano di risparmio idrico per ridurre del 30% il consumo d’acqua del Gruppo entro il 2030.
  • Clima: grazie a una riduzione dell’11% delle emissioni di gas serra derivanti da consumo diretto (obiettivo 1 e 2) e a a una riduzione del 15% delle emissioni indirette (obiettivo 3) tra il 2019 e il 2022, LVMH ha decorrelato la sua crescita da quella delle sue emissioni di CO2. Questi risultati sono stati resi possibili puntando su prodotti eco-compatibili, una politica di risparmio energetico e un programma specifico dedicato ai Trasporti. È stato inoltre raggiunto l’obiettivo di ridurre del 10% il consumo energetico nell’ultimo anno (ottobre 2022 – ottobre 2023).
  • Tracciabilità e Trasparenza: l’obiettivo fissato per il 2023 riguardo la tracciabilità dei Paesi di origine delle materie prime strategiche è stato praticamente raggiunto, con una conoscenza del 95%-100% per diamanti, lana e pelle. Il Gruppo sta inoltre implementando nuovi strumenti di tracciabilità, dalla materia prima al prodotto finito, seguendo l’esempio delle divisioni Profumi & Cosmetici e Vini & Liquori. Il Gruppo, che si era prefissato l’obiettivo di una “tracciabilità completa” entro il 2026, è sulla buona strada per raggiungerlo. Il tasso di certificazione delle principali catene di approvvigionamento di LVMH è aumentato notevolmente negli ultimi due anni.

Sulla base di questi risultati, siamo piuttosto convinti di poter raggiungere gli obiettivi 2026 e 2030 del piano LIFE 360, con l’unica eccezione dell’obiettivo 2026 di azzerare l’utilizzo di plastica vergine di origine fossile, che quest’anno ha richiesto un rafforzamento del piano d’azione.

“Siamo convinti che le prestazioni ambientali siano una fonte di innovazione, creatività ed eccellenza e che quindi debbano essere prese in considerazione in tutte le attività di progettazione e produzione. Da oltre 30 anni, LVMH anticipa costantemente i cambiamenti e adatta i propri processi produttivi, le abitudini di lavoro e le azioni per trovare le migliori soluzioni a tutte le sfide ambientali che ci attendono. Ora più che mai siamo orientati all’azione, i risultati del 2023 non devono essere fini a se stessi. Raggiungere i nostri obiettivi per il 2026 e il 2030 richiederà sforzi altrettanto impegnativi”, ha dichiarato Antoine Arnault, direttore Immagine e Ambiente di LVMH.

LIFE 360 Business Partners

Se le incertezze economiche e geopolitiche potrebbero portare a un allontanamento dagli impegni ambientali, LVMH intende invece accelerare e perseguire le proprie ambizioni, in particolar modo riguardo le emissioni indirette, attuando un programma d’azione dedicato, per i propri fornitori e partner, il cui impegno è essenziale. LVMH si impegna a sostenerli con il piano LIFE 360 Business Partners, annunciato in occasione dell’evento, un’iniziativa che diventerà il punto di riferimento per l’accompagnamento dei fornitori (in particolare nel settore delle materie prime e dei trasporti) e per collaborare non solo alla riduzione delle emissioni indirette, che rappresentano il 95% dell’impronta di carbonio del Gruppo, ma anche all’impatto sull’acqua e la biodiversità.

Alcune Maison del Gruppo hanno predisposto piani di transizione per i fornitori. LIFE 360 Business Partners consente di estendere all’intero Gruppo un programma d’azione il cui obiettivo è quello di rendere tutti i fornitori veri e propri partner in questa transizione. Così, a partire dal 2024, LVMH organizzerà i Sustainability Business Partners Days, un forum pensato per soddisfare le loro esigenze e aspettative in termini di ambizioni ambientali.

Il Gruppo condividerà inoltre le sue conoscenze in materia ambientale e i suoi programmi di formazione, nonché il monitoraggio normativo, e incoraggerà la condivisione di soluzioni e competenze attraverso una piattaforma dedicata prevista per la seconda metà del 2024.

“Le emissioni indirette rappresentano oltre il 90% della nostra impronta ambientale globale e provengono essenzialmente dall’impatto delle materie prime e dei trasporti. Si tratta di emissioni provenienti dalla nostra catena del valore e non dagli asset che possediamo o controlliamo. Per questo motivo sono le più difficili da ridurre. Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi, sia in termini di emissioni di carbonio che di impatto sull’acqua e sulla biodiversità, è essenziale mobilitare i nostri fornitori. E LVMH si impegna a sostenerli con il programma LIFE 360 Business Partners” ha spiegato Hélène Valade, Direttrice Sviluppo e Ambiente di LVMH.

 

LIFE 360 Summit – ACT II

In una mostra immersiva, visitabile per tutta la giornata all’UNESCO, il Gruppo ha presentato i suoi risultati concreti, le iniziative e le innovazioni ambientali legate ai pilastri del piano LIFE 360 (Clima, Biodiversità, Circolarità creativa, Tracciabilità e Trasparenza).

Durante la sessione plenaria di apertura, introdotta da Antoine Arnault (Direttore Immagine e Ambiente di LVMH), Hélène Valade (Direttrice Sviluppo e Ambiente di LVMH) e Audrey Azoulay (Direttrice Generale dell’UNESCO), sono intervenuti diversi Presidenti e CEO delle Maison del Gruppo – Pietro Beccari (Louis Vuitton), Damien Bertrand (Loro Piana), Stéphane Bianchi (Orologi e Gioielleria LVMH), Véronique Courtois (Parfums Christian Dior), Séverine Merle (CELINE), Guillaume Motte (Sephora), Gabrielle Saint-Genis (Guerlain) e Philippe Schaus (Moët Hennessy) – per condividere le loro migliori pratiche e l’ambizione di superare le aspettative in materia ambientale.

Anche i designer di diversi settori del Gruppo hanno condiviso i propri ideali: Stella McCartney, pioniera della responsabilità ambientale nell’industria della moda, Kim Jones per Dior e Fendi, Francis Kurkdjian per l’omonima Maison e per Parfums Christian Dior e Frédéric Panaïotis per Ruinart.

In linea con l’appello lanciato da Antoine Arnault al Fashion Summit di Copenaghen lo scorso giugno, per una maggiore collaborazione tra le aziende del lusso, il LIFE 360 Summit ha riunito in una tavola rotonda intitolata Joining forces, altri attori chiave del settore, tra cui Chanel, Pernod Ricard, Martell Mumm e Perrier-Jouët. Data l’importanza e l’urgenza delle questioni ambientali, il Gruppo LVMH crede che le sfide possano essere affrontate solo collettivamente: settore pubblico e privato, scienziati, ONG, aziende etc.

Oltre alla sessione plenaria del mattino, LVMH ha organizzato conferenze tematiche sui quattro pilastri di LIFE 360, riunendo esperti interni ed esterni di ciascun settore. Il Gruppo ha inoltre presentato i risultati dell’analisi in doppio sul rischio climatico.

Il pomeriggio è stato dedicato ai Doers, “chi agisce” con una mappatura della biodiversità e laboratori sull’intelligenza collettiva.

La plenaria conclusiva si è aperta con una sfilata di capi riciclati, Prélude, creata dal direttore artistico Kevin Germanier con i capi invenduti delle più grandi Maison di moda e gli scarti di tessuto di Nona Source (una piattaforma nata grazie a un programma internazionale di imprenditoria creato da LVMH) e WeTurn (start-up vincitrice di un LVMH Innovation Award nel 2022).

Oltre a Bernard Arnault, hanno preso la parola diversi protagonisti del mondo istituzionale, artistico e sportivo, tra cui Christophe Béchu (Ministro francese per la Transizione Ecologica e la Coesione dei Territori), Virginijus Sinkevičius (Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca), Natalie Portman in dialogo con Antoine Arnault, Georgina Grenon (Direttrice dell’Eccellenza Ambientale Parigi 2024) e Léon Marchand (cinque volte campione del mondo di nuoto e detentore del record del mondo nei 400m misti) nell’ambito del partenariato di LVMH con i Giochi Olimpici e Paraolimpici di Parigi 2024.

In conclusione, Hélène Valade, Direttrice Sviluppo e Ambiente del Gruppo, ha ricordato i punti salienti e gli insegnamenti di questo ACT II.

Mobilitazione interna a 360° per LIFE 360

Il LIFE 360 Summit – ACT II riflette un impegno senza precedenti di LVMH nei confronti delle tematiche ambientali. Tutti i dipartimenti del Gruppo hanno acquisito competenze in materia di sviluppo sostenibile ed eco-responsabilità, integrando il programma e proponendo obiettivi per dare il proprio contributo.

La Direzione Acquisti sta esaminando la questione dei trasporti e sta collaborando con i suoi partner per sviluppare una strategia volta a ridurre l’impronta di carbonio del Gruppo.

Il 14 dicembre, il dipartimento Information Technology ha lanciato un’ambiziosa politica di Green IT. 60 società del Gruppo perseguono un approccio volto a ridurre del 20% l’impronta ambientale Tech & Digital del Gruppo entro la fine del 2026 (attualmente stimata in 100k teqCO2) e ad oggi hanno già ottenuto una riduzione del 4,2% concentrandosi sugli strumenti più impattanti come le apparecchiature informatiche, il Cloud e la Rete, estendendone la durata, riducendo gli acquisti e i consumi energetici, oltre a sensibilizzare i dipendenti sul tema e a lanciare applicazioni digitali di Green design.

Il dipartimento Media, Ricerca e Immagine sta inoltre lavorando alla creazione di uno strumento per misurare l’impronta di carbonio della pubblicità, in termini di produzione e distribuzione.

Oltre alle azioni di sensibilizzazione, il Gruppo si impegna a formare il 100% dei suoi dipendenti sulle principali tematiche ambientali entro il 2026. La LIFE Academy, istituita nel 2023, sta già aiutando ad acquisire le competenze necessarie per operare una trasformazione, con contenuti specifici per ogni tema e progetti pilota iniziali. A soli 45 minuti da Parigi, La Millière, riserva di biodiversità e associazione presieduta da Yann Arthus-Bertrand, ospiterà corsi di formazione su nuovi modi di creare: eco-design, approvvigionamento responsabile, conservazione e protezione delle risorse naturali.

Questo grande impegno del Gruppo e delle sue Divisioni funzionali è accompagnato da un forte impegno anche da parte delle Maison. Numerosi esempi testimoniano il loro dinamismo ambientale, come il programma Living Soils living together di Moët Hennessy, Notre voyage engagé di Louis Vuitton, Dream in Green di Dior, Au nom de la Beauté di Guerlain…

FOCUS 

Annunci e ampliamento delle partnership strategiche

 

Biodiversità

La tutela della biodiversità è una questione essenziale per tutte le attività del Gruppo LVMH, le cui materie prime provengono dalla natura nei suoi sei settori di attività. L’obiettivo di LVMH è rigenerare 5 milioni di ettari di habitat per flora e fauna selvatica in tutto il mondo e limitare l’impatto ambientale delle sue attività.

Dopo aver collaborato, nel giugno 2019, con il programma “Uomo e biosfera” dell’UNESCO, LVMH sta lavorando per rinnovare la sua partnership con le Riserve della Biosfera dell’UNESCO, includendo una sezione dedicata alla raccolta dei dati sull’efficacia dei programmi a favore della biodiversità, con l’obiettivo di elaborare una metodologia di misurazione dell’impatto da utilizzare in tutte le Maison del Gruppo.

Le attività in queste riserve contribuiranno anche a rafforzare il dialogo tra le conoscenze scientifiche e quelle locali e tradizionali, punto focale del mandato MAB e UNESCO. Questi impegni e attività della Rete Globale contribuiranno in maniera diretta e indiretta ai risultati delle Maison del Gruppo LVMH e alla sua strategia LIFE 360, e saranno condivisi sul portale Biodiversità dell’UNESCO.

 

La forza della collettività

È importante collaborare con altri professionisti del lusso, alcuni dei quali hanno fornitori in comune con LVMH. Il Gruppo si sta mobilitando con la condivisione degli audit e del proprio calendario. Questo movimento, già avviato nei settori Vini & Liquori e Profumi & Cosmetici, e LVMH lo sta estendendo ai settori Moda e Orologi & Gioielli con l’intermediazione delle sue federazioni professionali. Queste ultime stanno diventando veri e propri forum di co-costruzione per gli operatori del lusso, in particolare sulle questioni ambientali. Gli accordi annunciati nelle ultime settimane con i quattro principali proprietari di spazi commerciali negli Emirati Arabi (tra cui il gruppo Chalhoub, nell’ambito del consorzio “Unity for Change”) e con il Miami Design District in Florida, dimostrano la necessità di cooperazione con i partner del Gruppo, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali delle boutique delle Maison LVMH.

 

Le azioni dei fornitori LVMH per ridurre le emissioni indirette di gas serra

Con l’annuncio del LIFE 360 Business Partners, il Gruppo è ora in grado di accompagnare i propri fornitori in tutti i criteri ambientali, in particolare in termini di formazione, aprendo per loro la LIFE Academy. Le soluzioni con un impatto positivo sulle emissioni di carbonio o sull’acqua saranno condivise su un portale dedicato. Saranno creati gruppi di lavoro specifici per gli allevatori e gli agricoltori interprofessionali, in modo che possano condividere le proprie pratiche in materia di agricoltura rigenerativa. Adottando le strategie di dialogo, collaborazione e innovazione, la nozione di “fornitore” si sta evolvendo in quella di “partner”.

 

LVMH annuncia un ambizioso piano di risparmio idrico per ridurre del 30% il consumo d’acqua del Gruppo a livello globale

A causa della doppia pressione dell’aumento demografico e del surriscaldamento globale, l’acqua è una risorsa sempre più preziosa. È oggetto di restrizioni d’uso e richiede l’adozione di piani d’azione specifici, come quelli annunciati dal governo francese nel marzo 2023.

All’interno di questo contesto, e in linea con la propria politica di risparmio energetico, presentata lo scorso settembre, il Gruppo annuncia un piano di risparmio idrico su scala mondiale, per una gestione coordinata di questa risorsa naturale così preziosa per le sue attività.

L’acqua è fondamentale non solo per le attività delle Maison di Vini e Alcolici del Gruppo, ma anche per quelle di Profumi e Cosmetici e Moda e Pelletteria. È una risorsa strategica che contribuisce direttamente alla creazione di prodotti di alta qualità, perciò è responsabilità di LVMH agire per preservarla.

In linea con il piano LIFE 360, il controllo del consumo dell’acqua è parte integrante della politica ambientale di LVMH, che misura annualmente l’impatto ambientale del consumo idrico delle proprie attività. Questo si traduce già in risultati significativi per le Maison del Gruppo: Hennessy, per esempio, impegnata da anni per il risparmio idrico dei processi produttivi, tra il 2019 e il 2022 ha ridotto del 26% l’acqua utilizzata dalla proprie distillerie. All’interno della categoria Moda e Pelletteria, Loro Piana ha registrato nello stesso periodo una riduzione del consumo idrico del 25%, soprattutto grazie allo sviluppo di un sistema di riciclo delle acque utilizzate nella sua manifattura principale.

Nel dicembre 2022, LVMH è stato riconosciuto come leader in materia di trasparenza e prestazioni riguardo la lotta ai cambiamenti climatici e la protezione di foreste e acque dal CDP (Carbon Disclosure Project), un’organizzazione ambientale senza scopo di lucro di riferimento a livello globale. Il Gruppo ha ottenuto per la prima volta una certificazione con tripla A.

Per quanto riguarda l’emergenza idrica in Francia, ma anche in molti altri paesi, LVMH punta ancora più in alto e aggiunge alla propria strategia ambientale globale LIFE 360 un nuovo impegno: la riduzione del 30% dell’impatto globale del consumo idrico del Gruppo entro il 2030.

Per raggiungere quest’obiettivo, sono state adottate più linee d’azione:

  • La riduzione costante dell’impatto del consumo idrico in tutta la catena del valore del Gruppo, grazie a indicatori di pressione e geolocalizzazione, che permette di sviluppare piani d’azione specifici per zone soggette a stress idrico, per restituire all’ambiente ciò che gli è stato tolto e sostenere le comunità locali;
  • L’utilizzo di tecnologie più efficienti di riutilizzo delle acque trattate e di recupero dell’acqua piovana nei siti di produzione del Gruppo e lungo la catena del valore, sostenendo gli allevatori, gli agricoltori e i viticoltori partner;
  • La messa a punto di processi produttivi che consumino meno acqua, quali sistemi di riciclo idrico nelle distillerie e negli atelier Loro Piana;
  • Il proseguimento del programma di agricoltura rigenerativa del Gruppo, avviato nel 2021, che punta a migliorare la qualità del suolo, e quindi la sua capacità di assorbire e trattenere l’acqua;
  • La sensibilizzazione dei clienti grazie all’etichettatura dei nostri prodotti, con informazioni su ambiente e sostenibilità.

In aggiunta, a fine 2023, il Gruppo svelerà un obiettivo qualitativo di riduzione del proprio impatto legato al consumo idrico, per migliorare la qualità delle emissioni in natura. Questo obiettivo sarà convalidato dall’organismo SBTN (Science Based Targets for Nature, l’equivalente dell’SBTi per il clima) di cui il Gruppo è partner.

Il Pride nel mondo

Nel 2023, LVMH ha sostenuto le reti di collaboratori che hanno partecipato ai Pride nelle nostre regioni. Migliaia di dipendenti hanno sfilato a Miami, Tokyo, Wilton Manors, Los Angeles, Parigi, New York, Toronto, Londra e Colonia.

Indossando una t-shirt disegnata da Jonathan Anderson, Direttore Artistico della Maison Loewe, i Talenti del Gruppo hanno dimostrato il loro impegno e celebrato un messaggio condiviso di rispetto e inclusione durante questo mese.

Oltre al Pride, LVMH agisce quotidianamente per garantire un ambiente di lavoro inclusivo. Per saperne di più sull’impegno del Gruppo, consultare il report LGBTQIA+ o la versione breve qui.

 

In occasione del summit ChangeNOW, LVMH annuncia una partnership per la biodiversità con la Vallée de la Millière e la volontà di formare tutti i suoi dipendenti sulle tematiche ambientali entro il 2026.

LVMH partecipa ancora una volta attivamente al summit internazionale ChangeNOW dedicato alla ricerca di soluzioni per la salvaguardia del pianeta, dal 25 al 27 maggio presso il Grand Palais Ephémère di Parigi. L’evento offrirà al Gruppo l’occasione di presentare una nuova partnership dedicata alla biodiversità con l’associazione Vallée de la Millière, fondata dal fotografo, regista e ambientalista di fama mondiale Yann Arthus-Bertrand. Nel corso di vari seminari, LVMH farà luce su alcuni dei suoi impegni in materia di politica ambientale, tra cui nuove iniziative nell’ambito della formazione dei dipendenti. Il Gruppo sarà rappresentato anche dalla sua divisione vini e liquori, Moët Hennessy, vero e proprio pioniere in materia ambientale, le cui Maison presenteranno il programma Living Soils, il cui obiettivo è la salvaguardia del suolo.

Durante il summit ChangeNOW, Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale LVMH e Pierre Louette, CEO del Gruppo Les Echos Le Parisien, interverranno in una sessione dedicata alla trasformazione aziendale (« Corporate Transformation ») venerdì 26 maggio dalle 12:00 alle 13:15. Insieme discuteranno di come le aziende possano promuovere il cambiamento dall’interno, incoraggiando lo sviluppo di iniziative a favore dello sviluppo sostenibile.

Questo confronto offrirà al Gruppo LVMH l’occasione per svelare una nuova partnership con l’associazione Vallée de la Millière, un’oasi di biodiversità creata nel 2020 da Yann Arthus-Bertrand, Presidente della Fondazione Good Planet, di cui la Maison Guerlain è già mecenate. Situato a un’ora da Parigi, ai margini della foresta di Rambouillet, questo sito di 30 ettari comprende una riserva, un giardino didattico chiamato “Jardin des Partages” (Giardino della condivisione) costruito secondo i principi dell’agroforestazione e della permacultura, e diversi edifici progettati per accogliere il pubblico.

L’apertura di questo luogo è prevista  per il 2024. Nell’ambito di questa collaborazione, i dipendenti e gli stakeholder del Gruppo LVMH potranno usufruire di questo spazio godendo della natura durante tutto l’anno partecipando a formazioni e iniziative di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di formare tutti i dipendenti del Gruppo ai temi ambientali entro il 2026, in modo che ognuno di loro diventi parte attiva del cambiamento. Nel resto del tempo, La Millière sarà aperta al pubblico, in particolare alle scolaresche e ai ricercatori.

Attraverso questa partnership, LVMH intende educare il maggior numero possibile di persone alle sfide della biodiversità. Il Gruppo si è impegnato per cinque anni [con un budget di 5 milioni di euro] a sostenere iniziative volte a ripristinare la bellezza naturale del sito, a esplorare l’agricoltura rigenerativa e a educare il maggior numero possibile di persone sulla tutela della biodiversità e delle sfide ecologiche.

“Siamo lieti di sostenere l’associazione Vallée de la Millière. Questa riserva è un incredibile laboratorio in cui mettere in atto tecniche dell’agricoltura rigenerativa e pratiche ecocompatibili, per svilupparle e consentire la nascita di un lusso sostenibile. Noi di LVMH siamo convinti di poter cambiare le cose dall’interno – un’idea che condividiamo con Yann Arthus-Bertrand – facendo dei dipendenti gli attori della nostra politica ambientale. Per questo la nostra priorità è quella di integrare le tematiche ambientali in tutte le attività del Gruppo. La formazione è fondamentale per raggiungere questo obiettivo, in quanto consente il cambiamento e gli attribuisce un significato. Entro il 2026, tutti i nostri dipendenti riceveranno una formazione sulle principali tematiche ambientali, un obiettivo che entrerà a far parte del nostro piano d’azione LIFE 360”. Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale del Gruppo LVMH

“L’Associazione Vallée de la Millière nasce per proteggere e preservare una tenuta di 30 ettari nel cuore del dipartimento delle Yvelines, una zona umida ed estremamente ricca di biodiversità. L’obiettivo è quello di poter re-imparare a conoscere gli esseri viventi che ci circondano. Senza un mecenate che si impegnasse sul lungo termine, non avremmo potuto realizzare questo incredibile progetto pilota di rinaturalizzazione, che potrebbe servire da esempio e incoraggiarne altri in tutta la Francia. Grazie a LVMH, a partire dal 2024, l’Associazione potrà accogliere gratuitamente le scuole per sensibilizzare i più giovani alla bellezza e alla salvaguardia della fauna selvatica, nonché scienziati e ONG per osservare, discutere e analizzare l’evoluzione del sito. Questo sostegno ci permetterà anche di acquistare le attrezzature necessarie e circondarci di un team solido per riuscire non solo a gestire questa riserva di biodiversità, ma anche a sensibilizzare ed educare il grande pubblico.”  Yann Arthus-Bertrand, fotografo, regista e ambientalista.

Alexandre Capelli, Vicedirettore Sviluppo Ambientale di LVMH, parlerà di uno dei punti principali della strategia ambientale del Gruppo: la circolarità creativa al servizio della creazione, in una sessione intitolata « Fostering Collaboration » (“Favorire la collaborazione”), in programma giovedì 25 maggio dalle 16:15 alle 17:30. Il vicedirettore interverrà insieme a Marie Falguera, cofondatrice di Nona Source, e Alice Audouin, presidente di Art of Change 21.

In occasione del summit ChangeNOW, il gruppo LVMH sarà rappresentato anche dalla divisione vini e liquori, Moët Hennessy, vero e proprio pioniere in materia ambientale. Durante l’evento, le Maison della divisione – Hennessy, Ruinart, Moët & Chandon et Veuve Clicquot – e i loro partner si concentreranno sulla salvaguardia del suolo. In continuità con il World Living Soils Forum, creato nel giugno 2022, le Maison di Moët Hennessy offriranno un ricco programma di eventi, tra cui la presentazione di soluzioni rispettose per l’ambiente e la biodiversità, workshop, ecc. L’evento sarà scandito da diverse collaborazioni artistiche, tra cui “Habitats”, un’installazione di NILS-UDO che testimonia l’impegno di Ruinart per la biodiversità e la mostra di Hennessy “Coltiviamo foreste, coltiviamo il futuro”, che invita i visitatori a riscoprire il ruolo prezioso delle foreste per il nostro pianeta.

Berta de Pablos-Barbier, CEO di Moët & Chandon, Laurent Boillot, CEO di Hennessy, Jean-Marc Gallot, CEO di Veuve Clicquot e Sandrine Sommer, Direttrice dello Sviluppo sostenibile di Moët Hennessy, interverranno nel corso di vari seminari.

 

LVMH aiuta l’Emilia Romagna

Il gruppo LVMH, con le sue maison italiane (Acqua di Parma, Berluti, Bulgari, Cova, Fendi, Loro Piana e Thelios) ha deciso di intervenire con una donazione per dare un aiuto significativo a favore della Regione Emilia Romagna e della sua popolazione, duramente colpite dalla recente gravissima alluvione.

L’Italia è per LVMH la seconda patria dopo la Francia. Siamo orgogliosi delle migliaia di persone che lavorano con noi in Italia e grati al Paese. Vogliamo dare un segno concreto di solidarietà.

Stella McCartney rivoluziona il mondo della moda progettando il primo abito in BioSequins, un materiale sostenibile

La Maison Stella McCartney ha rilevato un abito esclusivo e sperimentale sulla copertina della rivista Vogue 2023. Questa tuta, indossata dalla modella ambientalista nonché amica della Maison Cara Delevingne, è stata realizzata con BioSequins, un materiale biodegradabile non tossico prodotto con cellulosa vegetale senza metalli, minerali o pigmenti coloranti sintetici.

“Chi ha detto che la moda sostenibile non può essere sexy? Cara è uno schianto con questo abito esclusivo e prezioso; sono molto riconoscente a Vogue per averci dato la possibilità di condividerlo con gli altri… Un’occasione che rivela il potenziale di un futuro più responsabile della moda”. — Stella McCartney

Pioniera di un lusso responsabile e sostenibile, la Maison britannica si impegna a creare un impatto positivo sull’ambiente grazie a una visione audace e d’avanguardia. La sua ambizione? Utilizzare esclusivamente materiali riciclati, riciclabili e provenienti da fonti sostenibili. L’industria della moda contribuisce significativamente al problema mondiale della plastica: le donne britanniche acquistano 33 milioni di capi paillettati nei periodi festivi, di cui 1,7 milioni finiscono in discarica dopo soli cinque utilizzi; inoltre, gli indumenti sintetici corrispondono al 35% delle microplastiche rilasciate negli oceani del pianeta. Stella McCartney si sta avvicinando sempre di più al suo obiettivo grazie alla collaborazione con Radiant Matter, una start-up che ha sviluppato una nuova generazione di colori e materiali a favore dell’economia circolare. Nel 2010, la Maison testimonia già il suo impegno scegliendo di non utilizzare più PVC (paillettes comprese) nelle sue collezioni.

“Abbiamo apprezzato l’approccio estetico e sostenibile del brand: una visione che non scende mai a compromessi e che si riflette in ogni decisione, come la scelta del filato e del tessuto. Siamo riusciti a creare un abito straordinario, realizzato interamente con materiali vegetali”. — Elissa Brunato, fondatrice di Radiant Matter

UNESCO e Women@Dior: la nuova edizione della conferenza mondiale dedicata alle donne

In occasione della Giornata internazionale della donna, DIOR e l’UNESCO hanno presentato la nuova edizione della Conferenza Mondiale UNESCO & Women@Dior. Istruzione, uguaglianza, inclusione e parità di genere: l’evento, tenutosi presso la sede dell’UNESCO, ha visto protagonisti i pilastri del programma di tutoraggio e formazione Women@Dior.

Dal 2017, il programma Women@Dior – promosso da Emmanuelle Favre, Direttrice delle Risorse Umane di Christian Dior Couture – accompagna molte studentesse in circa 60 paesi. Women@Dior si rivolge a questa nuova generazione di donne che desiderano impegnarsi per un mondo più sostenibile; nel 2020 la Maison Dior ha aderito alla Global Education Coalition, creata dall’UNESCO. Ogni anno, 400 giovani donne partecipano a un percorso di tutoraggio articolato su cinque valori fondamentali: la consapevolezza di sé, l’autonomia, l’inclusione, la creatività e la sostenibilità. Durante l’evento sono state presentate le vincitrici del progetto Dream for Change, fiore all’occhiello della giornata: cinque squadre hanno esposto le loro soluzioni per favorire l’autonomia delle ragazze nelle loro comunità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione di una giuria d’eccezione, presieduta da Maria Grazia Chiuri, Direttrice artistica delle collezioni Donna Dior, e da Loïc Prigent.

Le partecipanti e i loro mentori hanno potuto confrontarsi con i leader del gruppo LVMH, della Maison Dior e dell’UNESCO. Quest’anno sono intervenute anche l’attrice franco-iraniana Mina Kavani e Hafsat Abiola, Presidentessa dell’organizzazione Women in Africa che, attraverso i loro discorsi e impegni, si sono rivelate grandi modelli di ispirazione. In occasione di questo incontro tutto al femminile, Chantal Gaemperle, Direttrice delle Risorse Umane e Sinergie del gruppo LVMH, Emmanuelle Favre e Stefania Giannini, Vice-direttrice generale dell’UNESCO per l’Educazione, hanno condiviso la loro visione dell’emancipazione femminile. In un’intervista con Monika Figlewicz, Presidentessa di Christian Dior Couture Cina, Charles Delapalme – Direttore generale delegato di Christian Dior Couture – si è espresso in merito al ruolo maschile: gli uomini dovrebbero favorire il successo femminile sia nelle sfere professionali che personali. Maria Grazia Chiuri, invece, ha parlato di femminismo, creatività e artigianato con Karishma Swali, Direttrice artistica degli atelier Chanakya nonché Fondatrice della Chanakya School of Craft. Le imprenditrici di successo Hyojeong Kim, fondatrice di NomadHer, e Maud Caillaux, creatrice di Green Got, hanno preso la parola sulla creazione di imprese a impatto sociale positivo.

Per concludere la giornata, le “Mentees” – le studentesse accompagnate dai professori dell’IFM (Istituto francese di moda) e dell’EFAP (Scuola dei nuovi mestieri di comunicazione) – hanno realizzato un’opera collettiva da trasmettere alle promozioni future. Il video dell’evento, accompagnato dalle performance musicali del duo Ibeyi, sarà diffuso sull’account LinkedIn di Christian Dior Couture e sul sito ufficiale Women@Dior a partire dal 13 marzo.

Ecco le risposte dei nostri leader in merito alla parità di genere

In occasione della Giornata internazionale della donna, il Gruppo ha lanciato una nuova serie sulla cultura dell’inclusione condotta dai leader.

Dopo aver dato voce ai talenti che ne fanno parte, su scala globale, enfatizzando la forza e il contributo della loro unicità all’interno dell’organizzazione attraverso la serie It’s Everyone’s Business, è ora il turno dei leader del Gruppo di affrontare la telecamera per rispondere ad alcune domande…

E non domande qualsiasi: ma quelle poste dai collaboratori.

In questo episodio di It’s our leaders’ business, Chantal Gaemperle, Direttrice risorse umane e sinergie del Gruppo, si fa portavoce di un argomento che la coinvolge da sempre: la posizione delle donne nell’impresa. Si incontra con i colleghi del Comitato Esecutivo al fine di discutere del loro impegno per una maggiore equità.

Scopra le testimonianze di Toni Belloni, CEO di LVMH, Jean-Jacques Guiony, Direttore finanziario LVMH, e Stéphane BIANCHI, Presidente e CEO della Divisione Orologi & Gioielleria di LVMH, che hanno risposto con sincerità alle domande dei collaboratori.

Oggi, LVMH conta il 71% di donne nella sua forza lavoro e si impegna a raggiungere la parità nelle posizioni dirigenziali e l’equità retributiva a livello mondiale entro il 2025. Un’azione che continueremo a perseguire, senza sosta, fino al raggiungimento di questo obiettivo.