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Trasmissione & Savoir-faire

Direttori creativi e Maison di moda

Leggendarie Maison di moda da un lato, un vivaio di talenti creativi dall’altro. Al centro un equilibrio delicato, un’alchimia sottile.

Un’alchimia sottile

Un equilibrio, quello tra direttori creativi e Maison, che consente ai nostri marchi di reinventarsi costantemente senza mai compromettere la propria identità. Da LVMH, la sfida consiste nell’essere all’avanguardia pur restando fedeli alla tradizione. Una sfida per visionari con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Quando, nel 1996, si sceglie una personalità originale come quella di John Galliano come direttore creativo delle collezioni Donna per la Maison Dior, la svolta è audace, storica: non si tratta più solo di perpetuare l’eredità della Maison, ma anche di infondere una nuova energia creativa.

Ha inizio una nuova era, un’era in cui ci si aspetta dai direttori creativi che integrino lo spirito, i valori e i codici di un marchio in un sottile equilibrio tra “sempre” e “adesso” e che sappiano al contempo imporre la propria visione creativa per suscitare una forma inedita di desiderio. Una sfida ambiziosa, quella di riuscire a destreggiarsi tra strategia a lungo termine e impatto immediato – soprattutto nel mondo della moda, con i suoi cicli brevi. Nasce così l’esigenza di mobilità per Maison di moda e direttori creativi. Perché anche questi ultimi hanno bisogno di lasciarsi ispirare per poter ispirare con la loro visione. E quale miglior modo se non un nuovo universo da esplorare, una pagina quasi bianca su cui scrivere?

© DR Givenchy
© Sophie Carre

L’atteso ritorno di Hedi Slimane

È proprio in virtù di questa mobilità che Hedi Slimane è di recente tornato a far parte del Gruppo come direttore artistico di Céline*, con la missione di estendere l’universo della Maison alle linee Uomo, Couture e Fragranze. Negli anni 2000, ha letteralmente ridisegnato la silhouette dell’Uomo Dior con una linea netta, aderente, minimalista che ha rivoluzionato la moda maschile. D’un tratto l’abito, ispirato alla New Wave degli anni ‘60, è diventato seduzione – agli antipodi dell’uniforme fino ad allora considerata un po’ noiosa. Oggi, questo francese decisamente cosmopolita che si divide tra Parigi e Los Angeles è tornato in una Maison LVMH, dopo un decennio passato a lavorare a una sintonia già pressoché perfetta con lo spirito dei tempi: celebre fotografo, appassionato di musica e arte contemporanea, artefice di libri ed esposizioni con lo sguardo spesso rivolto alla scena punk-rock. Una personalità dai molteplici talenti che saprà infondere in Céline la sua visione estetica unica senza mai tradire l’identità della Maison. L’arrivo di Hedi Slimane incarna la volontà di offrire, attraverso il genio creativo di un direttore artistico, un nuovo slancio a un’iconica Maison.

Hedi Slimane © DR Celine
Virgil Abloh © Fabien Montique

Un tocco femminile

Di recente, due Maison LVMH hanno accolto due donne d’eccezione, dotate di una visione e di una sensibilità che sfidano i codici stabiliti in precedenza da un’idea di seduzione forse più maschile. L’italiana Maria Grazia Chiuri è una vera femminista della moda dal savoir-faire ineccepibile, riconosciuta e ammirata per il suo talento nel coniugare romanticismo e modernità.

Givenchy SS19 © DR Givenchy
Dior SS19 © DR Dior

Dal 2016, il suo approccio colto, il suo fascino per le donne di carattere e il suo rispetto per l’artigianato hanno permeato ognuna delle collezioni che ha realizzato per Dior, nelle quali è riuscita a unire il senso di grandezza – attingendo dallo straordinario patrimonio della Maison – con un’energia decisamente contemporanea*. Con lei, Dior va con audacia in una nuova direzione, diventando emblema di una moda intrisa di riferimenti artistici e di un atteggiamento determinato.

Maria Grazia Chiuri © Maripol
Clare Waight Keller © DR Givenchy

Seppure si esprima in maniera molto diversa, questa visione delle donne non come oggetti ma come soggetti è condivisa anche dalla fashion designer inglese Clare Waight Keller, sinonimo di un’eleganza disinvolta ed essenziale da quando ha assunto la guida della Maison Givenchy** nel 2017. Il suo approccio radicato alla realtà e la sua ricerca di un’eleganza decisa associati alla sensualità aristocratica della Maison hanno già fatto scalpore, come testimonia l’abito da sposa che ha disegnato per Meghan Markle.

© DR Givenchy

Spiriti liberi

Dopo aver esplorato nuovi orizzonti dello stile maschile da Louis Vuitton, Kim Jones ha ripreso le redini creative di Dior Uomo*. Da Louis Vuitton, il suo ispirato connubio di sartoria, sportswear e tessuti pregiati ha dato vita a uno stile senza confini intriso della passione per il viaggio condivisa con il leggendario creatore di bauli. Con la sua prima collezione per Dior, il direttore creativo si muove in una direzione completamente diversa, in linea con la sua evoluzione personale e con l’identità di una Maison fondata su un certo classicismo.

Uno stile glamour arricchito da tocchi di romanticismo e ironia, un savoir-faire sartoriale d’eccezione pervaso da sottili influenze vintage – un’altra delle sue passioni: Kim Jones afferma una visione in cui il rispetto per la tradizione flirta con uno spirito più libero e contemporaneo. Formatosi al Central Saint Martins di Londra, vivaio di talenti creativi con cui LVMH ha una partnership di lunga data, il direttore creativo è protagonista in scena ma anche dietro le quinte: da vero team player sempre in contatto diretto con la realtà, non esita a intrattenersi direttamente con i clienti nelle boutique. Mosso da una vera e propria passione, ha scelto di non mantenere il proprio marchio, preferendo esplorare gli sconfinati universi delle Maison di moda.

Kim Jones e modelli © Brett Lloyd

Un’altra rivoluzione nella moda maschile è, dal giugno 2018, quella introdotta dall’americano Virgil Abloh* con l’Uomo Louis Vuitton. Finalista del premio LVMH nel 2015, architetto di formazione e DJ affermato, il fondatore del marchio Off-White è tra i pionieri della tendenza street-chic-sport. Virgil Abloh possiede una creatività innata e un approccio avanguardistico che gli consente di catturare le tendenze attuali e combinarle come nessun altro. Proprio ora che la moda sta rompendo i confini della cultura e del genere, chi meglio di lui per definire uno stile che abbracci le influenze mondiali? Al clamore momentaneo suscitato dalla sua nomina e dalla sua prima collezione si contrappone il senso di perennità che nasce da una straordinaria abilità nel creare movimento e accostamenti, da silhouette pervase di energie di ogni dove, da un fiorire di colori vivaci, da capi e borse da bramare… Aspetti che si impongono come i tratti affermati di una forte personalità. Virgil Abloh, alias l’arte di fondere i codici di lusso e streetwear.

© Sophie Carre

Ogni caso è unico. Non ci sono regole, solo eccezioni

Ogni caso è unico. Non ci sono regole, solo eccezioni. In questo contesto, nel gennaio 2019 si avrà il debutto a Berluti di Kris Van Assche* che, dopo 11 anni da Dior Homme dove ha sostituito Hedi Slimane, prenderà le redini di una Maison in cui i colpi di scena sono un marchio di fabbrica. Il savoir-faire sartoriale d’eccezione, l’attenzione ai dettagli e il rispetto per le tecniche artigianali che cerca costantemente di aggiornare fanno di lui il candidato ideale per estendere con rigore e intelligenza gli orizzonti di uno storico marchio** di calzature lanciatosi nella moda appena sette anni fa, che si tratti di creazioni su misura o di prêt-à-porter.

© DR Berluti

Per realizzare le loro visioni e i loro desideri, i direttori creativi di queste Maison possono contare su altri talenti che, pur lavorando dietro le quinte, sono indispensabili: gli artigiani, uomini e donne mossi dalla passione, che grazie alla loro esperienza e al loro savoir-faire danno vita alla visione dei direttori creativi. Le ispirazioni legate alla tradizione e le influenze contemporanee sono il cuore pulsante di LVMH. E di clienti che desiderano sognare.