Guido Sani

Responsabile della produzione e della ricerca & sviluppo presso la, Conceria Masoni

Il mio Mestiere d’Eccellenza?

Da 17 anni sono responsabile della produzione e della ricerca & sviluppo presso la Conceria Masoni. Produciamo diversi tipi di pelle di vitello per marchi di lusso, principalmente per la pelletteria ma anche per le calzature. Io sono l’anello di congiunzione tra questi brand e i nostri diversi team: mi assicuro che soddisfiamo le loro esigenze e che i nuovi prodotti che sviluppiamo siano facilmente riproducibili. A volte i designer ci danno un’immagine di riferimento, un disegno: sta a noi immaginare un prodotto che risponda al meglio allo spirito della collezione, con il suo aspetto, la sua sensazione al tatto, i suoi colori, la sua anima… Mi occupo anche della finitura: è l’ultima fase prima della presentazione ai clienti, quindi è particolarmente importante, anche se tutte le fasi, come la concia, contribuiscono al risultato finale. In quest’ultima fase lavoriamo sul fiore della pelle per conferirle proprietà protettive contro l’acqua o le macchie o per esaltarne caratteristiche estetiche come la lucentezza, la morbidezza, il colore, ecc. La impermeabilizziamo, la nutriamo, la pressiamo, realizziamo stampe per creare una grana artificiale o disegni particolari, ecc.

La pelle deriva da un materiale vivo, quindi il nostro approccio è artigianale perché non facciamo mai esattamente la stessa cosa due volte: ogni pelle è diversa, a seconda della stagione, dell’animale… Faccio questo mestiere da anni, mi appassiona… Per quanto le conoscenze tecniche siano essenziali, si tratta comunque di un lavoro di sensibilità: bisogna saper guardare la pelle e toccarla per sentire come valorizzarla al massimo e come lavorarla per esprimere tutto il suo potenziale. Occorre inoltre saper tradurre la propria soggettività ed essere in grado di comunicare con gli altri collaboratori, perché è davvero un lavoro di squadra.

In questo senso, far parte di LVMH Métiers d’Art è una vera opportunità per la conceria e ci permette, tra l’altro, di essere in contatto e di condividere la nostra esperienza di artigiani e il nostro savoir-faire con le altre manifattura di LVMH Métiers d’Art.

Cosa mi fa vibrare nel mio mestiere?

Essere appassionati del proprio mestiere dà molte soddisfazioni, ma anche qualche preoccupazione. Le sfide sono quotidiane e sono sempre alla ricerca di soluzioni. Vedere un prodotto finito che mi piace e presentarlo al cliente è sicuramente il momento che preferisco. È anche molto gratificante vedere un articolo creato con una delle nostre pelli in una vetrina o su una passerella.

Un aneddoto?

Puntiamo sempre all’eccellenza, ma il piacere sta nel realizzare qualcosa di tecnicamente complicato. Siamo particolarmente orgogliosi di uno dei nostri prodotti originariamente progettato per accessori da equitazione: Saddle Soft. Non è facile ottenere in grandi quantità questa pelle estremamente naturale con una bellissima sensazione di morbidezza, perché non abbiamo diritto ad alcun margine di errore: se la pelle ha un difetto, non possiamo farne nulla! Quando tutto va bene dall’inizio alla fine, quando tutti contribuiscono a esaltare la bellezza di questo articolo, è davvero appagante! Soprattutto perché siamo in pochi a possedere questo savoir-faire.

La trasmissione del mestiere ai giovani?

La concia è un’attività tradizionale. Mi sono avvicinato a questo settore studiando chimica industriale e poi lavorando in una fabbrica che produce prodotti chimici per l’industria conciaria. Questo mi ha permesso di lavorare con clienti diversi e scoprire vari tipi di finiture. Imparo ogni giorno da quando avevo 16 anni… Oggi interagiamo molto con altre aziende del settore e siamo lieti di accogliere giovani in grado di apportarci una nuova prospettiva, per noi molto preziosa. È importante trovare qualcuno da cui imparare il mestiere, ma bisogna poter mostrare curiosità e passione.