Yohann Yahiaoui

Responsabile Vini e Vinificazione
Moët & Chandon

Il mio Mestiere d’Eccellenza

Sono Responsabile Vini e Vinificazione presso Moët & Chandon, ma lavoro anche per le Maison Mercier, Ruinart e Dom Pérignon. Il mio ruolo principale è quello di assicurarmi che le vinificazioni siano eseguite correttamente. Accompagno poi i maestri cantinieri nella creazione delle miscele, selezionando con loro i vini che possono essere utilizzati nella loro composizione e costruendo le fasi della formulazione. Faccio da tramite con i vari maestri cantinieri sul campo per realizzare al meglio ciò di cui hanno bisogno.

Le qualità fondamentali per fare questo mestiere

Innanzitutto, bisogna avere una buona comprensione delle problematiche e delle esigenze di ciascuna Maison. Sono cose che non si possono imparare a scuola, quindi bisogna essere capaci di capirle da soli: è quindi necessaria una certa esperienza, un vissuto, all’interno di queste Maison. Bisogna poi essere in grado di prevedere le conseguenze delle proprie scelte, pur avendo il coraggio di prendere decisioni: per esempio, scegliere di conservare un vino perché si ritiene abbia un buon potenziale di invecchiamento.

Cosa mi appassiona del mio mestiere

Nonostante il mio lavoro sia ciclico, a causa delle diverse fasi che si ripetono annualmente, il modo di procedere è diverso ogni anno. Ad esempio, quest’anno abbiamo avuto un raccolto completamente atipico: non abbiamo avuto grandi volumi, mentre il 2018 è stato un anno abbondante. Abbiamo quindi dei parametri di riferimento che vengono costantemente messi alla prova da esigenze e sfide diverse, ed è questo che rende il mestiere interessante.

Come trasmetto il mio mestiere ai giovani

Mi sono sempre impegnato a spiegare le cose e il motivo per cui vengono fatte nel modo in cui vengono fatte, perché questo dà molto più senso e responsabilizza le persone. Lavoro molto con gli studenti dell’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza di Moët & Chandon e mi piace non dare loro la soluzione a un problema perché voglio che capiscano che non esiste un’unica soluzione giusta. In questo mestiere nulla è scritto e mi piace che le persone si costruiscano da sole, pur essendo accompagnate.