In occasione del LIFE 360 Summit, LVMH svela i primi risultati della sua strategia ambientale e punta a ridurre le emissioni indirette di gas serra (obiettivo 3) annunciando un nuovo programma d’azione: LIFE 360 Business Partners

LVMH

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Giovedì 14 dicembre presso l’UNESCO, alla presenza di Christophe Béchu (Ministro francese per la Transizione Ecologica e la Coesione dei Territori), Virginijus Sinkevičius (Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca), Bernard Arnault, Presidente e CEO di LVMH e Antoine Arnault, Direttore Immagine e Ambiente di LVMH, il Gruppo ha riunito più di 500 dei suoi dirigenti, nonché i suoi partner e altri operatori del settore per annunciare i primi risultati del suo programma LIFE 360 (LVMH Initiatives For the Environment) lanciato nel 2021 e con scadenza nel 2023. Gli elementi concreti delle sue prestazioni ambientali in termini di economia circolare, tutela della biodiversità, riduzione delle emissioni di CO2, tracciabilità e trasparenza – pilastri su cui si basa questo programma – sono stati svelati sul palco e in una mostra. Il Gruppo ha inoltre presentato un nuovo programma rivolto alla sua rete di fornitori, per aiutarli a ridurre la loro impronta di carbonio e l’impatto sull’acqua e sulla biodiversità. Tutti i partecipanti hanno potuto prendere parte a una serie di conferenze e workshop.

LIFE 360 – Gli impegni mantenuti nel 2023

Da oltre 30 anni LVMH si impegna nella tutela dell’ambiente, guidata da una visione a lungo termine e da un approccio olistico e scientifico in tutti i suoi settori di attività.

Nel 2021, il Gruppo ha lanciato il piano LIFE 360, con obiettivi da raggiungere entro il 2023, 2026 e 2030, focalizzandosi su quattro aree: Circolarità creativa, Biodiversità, Clima, Tracciabilità e trasparenza. Il LIFE 360 Summit ha presentato i principali risultati del Gruppo e delle sue Maison, fornendo al contempo prospettive concrete per i prossimi obiettivi:

 

  • Circolarità creativa: LVMH ha raggiunto l’obiettivo fissato per il 2023 di offrire nuovi servizi circolari istituendo una task force repair and care in diverse Maison del Gruppo. Ad esempio, Louis Vuitton ripara 600.000 prodotti all’anno, il 79% dei prodotti in pelle di Berluti può essere riparato, RIMOWA garantisce le sue valigie a vita e Le Bon Marché punta a prolungare la vita dei prodotti attraverso atelier di sartoria, orologeria e riparazione di scarpe.
    Con l’annuncio della creazione di LVMH Circularity, un ecosistema che riunisce tutte le competenze del Gruppo e dei suoi partner nel campo del riutilizzo (Nona Source, la piattaforma CEDRE, weturn, l’Agence du Don en Nature), LVMH si impegna a valorizzare gli scarti di tessuto e di pelle, le materie prime inutilizzate e i prodotti invenduti.
  • Biodiversità: Dopo aver contribuito alla rigenerazione di 1,37 milioni di ettari entro la fine del 2022, LVMH continua a impegnarsi per raggiungere l’obiettivo di 5 milioni di ettari entro la fine del 2030. Un’ambizione resa possibile grazie:
    • al lancio di diversi programmi di agricoltura rigenerativa: in Turchia per il cotone, in Australia per la lana merino, in Sudafrica per il mohair, in Indonesia per l’olio di palma, in Francia per i vigneti di Moët Hennessy e per alcuni ingredienti iconici di profumeria;
    • all’annuncio di una partnership strategica con l’ONG brasiliana FAS (lotta alla deforestazione) e all’impegno per rinnovare la partnership con il programma “Man & Biosphere” dell’UNESCO, a favore delle riserve della biosfera. Queste due partnership si uniscono a quelle già siglate con Reforest’Action (azioni di riforestazione) e Circular Biodiversity Alliance (produzione sostenibile di cotone). Oltre a queste iniziative, il Gruppo ha messo in atto un piano di risparmio idrico per ridurre del 30% il consumo d’acqua del Gruppo entro il 2030.
  • Clima: grazie a una riduzione dell’11% delle emissioni di gas serra derivanti da consumo diretto (obiettivo 1 e 2) e a a una riduzione del 15% delle emissioni indirette (obiettivo 3) tra il 2019 e il 2022, LVMH ha decorrelato la sua crescita da quella delle sue emissioni di CO2. Questi risultati sono stati resi possibili puntando su prodotti eco-compatibili, una politica di risparmio energetico e un programma specifico dedicato ai Trasporti. È stato inoltre raggiunto l’obiettivo di ridurre del 10% il consumo energetico nell’ultimo anno (ottobre 2022 – ottobre 2023).
  • Tracciabilità e Trasparenza: l’obiettivo fissato per il 2023 riguardo la tracciabilità dei Paesi di origine delle materie prime strategiche è stato praticamente raggiunto, con una conoscenza del 95%-100% per diamanti, lana e pelle. Il Gruppo sta inoltre implementando nuovi strumenti di tracciabilità, dalla materia prima al prodotto finito, seguendo l’esempio delle divisioni Profumi & Cosmetici e Vini & Liquori. Il Gruppo, che si era prefissato l’obiettivo di una “tracciabilità completa” entro il 2026, è sulla buona strada per raggiungerlo. Il tasso di certificazione delle principali catene di approvvigionamento di LVMH è aumentato notevolmente negli ultimi due anni.

Sulla base di questi risultati, siamo piuttosto convinti di poter raggiungere gli obiettivi 2026 e 2030 del piano LIFE 360, con l’unica eccezione dell’obiettivo 2026 di azzerare l’utilizzo di plastica vergine di origine fossile, che quest’anno ha richiesto un rafforzamento del piano d’azione.

“Siamo convinti che le prestazioni ambientali siano una fonte di innovazione, creatività ed eccellenza e che quindi debbano essere prese in considerazione in tutte le attività di progettazione e produzione. Da oltre 30 anni, LVMH anticipa costantemente i cambiamenti e adatta i propri processi produttivi, le abitudini di lavoro e le azioni per trovare le migliori soluzioni a tutte le sfide ambientali che ci attendono. Ora più che mai siamo orientati all’azione, i risultati del 2023 non devono essere fini a se stessi. Raggiungere i nostri obiettivi per il 2026 e il 2030 richiederà sforzi altrettanto impegnativi”, ha dichiarato Antoine Arnault, direttore Immagine e Ambiente di LVMH.

LIFE 360 Business Partners

Se le incertezze economiche e geopolitiche potrebbero portare a un allontanamento dagli impegni ambientali, LVMH intende invece accelerare e perseguire le proprie ambizioni, in particolar modo riguardo le emissioni indirette, attuando un programma d’azione dedicato, per i propri fornitori e partner, il cui impegno è essenziale. LVMH si impegna a sostenerli con il piano LIFE 360 Business Partners, annunciato in occasione dell’evento, un’iniziativa che diventerà il punto di riferimento per l’accompagnamento dei fornitori (in particolare nel settore delle materie prime e dei trasporti) e per collaborare non solo alla riduzione delle emissioni indirette, che rappresentano il 95% dell’impronta di carbonio del Gruppo, ma anche all’impatto sull’acqua e la biodiversità.

Alcune Maison del Gruppo hanno predisposto piani di transizione per i fornitori. LIFE 360 Business Partners consente di estendere all’intero Gruppo un programma d’azione il cui obiettivo è quello di rendere tutti i fornitori veri e propri partner in questa transizione. Così, a partire dal 2024, LVMH organizzerà i Sustainability Business Partners Days, un forum pensato per soddisfare le loro esigenze e aspettative in termini di ambizioni ambientali.

Il Gruppo condividerà inoltre le sue conoscenze in materia ambientale e i suoi programmi di formazione, nonché il monitoraggio normativo, e incoraggerà la condivisione di soluzioni e competenze attraverso una piattaforma dedicata prevista per la seconda metà del 2024.

“Le emissioni indirette rappresentano oltre il 90% della nostra impronta ambientale globale e provengono essenzialmente dall’impatto delle materie prime e dei trasporti. Si tratta di emissioni provenienti dalla nostra catena del valore e non dagli asset che possediamo o controlliamo. Per questo motivo sono le più difficili da ridurre. Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi, sia in termini di emissioni di carbonio che di impatto sull’acqua e sulla biodiversità, è essenziale mobilitare i nostri fornitori. E LVMH si impegna a sostenerli con il programma LIFE 360 Business Partners” ha spiegato Hélène Valade, Direttrice Sviluppo e Ambiente di LVMH.

 

LIFE 360 Summit – ACT II

In una mostra immersiva, visitabile per tutta la giornata all’UNESCO, il Gruppo ha presentato i suoi risultati concreti, le iniziative e le innovazioni ambientali legate ai pilastri del piano LIFE 360 (Clima, Biodiversità, Circolarità creativa, Tracciabilità e Trasparenza).

Durante la sessione plenaria di apertura, introdotta da Antoine Arnault (Direttore Immagine e Ambiente di LVMH), Hélène Valade (Direttrice Sviluppo e Ambiente di LVMH) e Audrey Azoulay (Direttrice Generale dell’UNESCO), sono intervenuti diversi Presidenti e CEO delle Maison del Gruppo – Pietro Beccari (Louis Vuitton), Damien Bertrand (Loro Piana), Stéphane Bianchi (Orologi e Gioielleria LVMH), Véronique Courtois (Parfums Christian Dior), Séverine Merle (CELINE), Guillaume Motte (Sephora), Gabrielle Saint-Genis (Guerlain) e Philippe Schaus (Moët Hennessy) – per condividere le loro migliori pratiche e l’ambizione di superare le aspettative in materia ambientale.

Anche i designer di diversi settori del Gruppo hanno condiviso i propri ideali: Stella McCartney, pioniera della responsabilità ambientale nell’industria della moda, Kim Jones per Dior e Fendi, Francis Kurkdjian per l’omonima Maison e per Parfums Christian Dior e Frédéric Panaïotis per Ruinart.

In linea con l’appello lanciato da Antoine Arnault al Fashion Summit di Copenaghen lo scorso giugno, per una maggiore collaborazione tra le aziende del lusso, il LIFE 360 Summit ha riunito in una tavola rotonda intitolata Joining forces, altri attori chiave del settore, tra cui Chanel, Pernod Ricard, Martell Mumm e Perrier-Jouët. Data l’importanza e l’urgenza delle questioni ambientali, il Gruppo LVMH crede che le sfide possano essere affrontate solo collettivamente: settore pubblico e privato, scienziati, ONG, aziende etc.

Oltre alla sessione plenaria del mattino, LVMH ha organizzato conferenze tematiche sui quattro pilastri di LIFE 360, riunendo esperti interni ed esterni di ciascun settore. Il Gruppo ha inoltre presentato i risultati dell’analisi in doppio sul rischio climatico.

Il pomeriggio è stato dedicato ai Doers, “chi agisce” con una mappatura della biodiversità e laboratori sull’intelligenza collettiva.

La plenaria conclusiva si è aperta con una sfilata di capi riciclati, Prélude, creata dal direttore artistico Kevin Germanier con i capi invenduti delle più grandi Maison di moda e gli scarti di tessuto di Nona Source (una piattaforma nata grazie a un programma internazionale di imprenditoria creato da LVMH) e WeTurn (start-up vincitrice di un LVMH Innovation Award nel 2022).

Oltre a Bernard Arnault, hanno preso la parola diversi protagonisti del mondo istituzionale, artistico e sportivo, tra cui Christophe Béchu (Ministro francese per la Transizione Ecologica e la Coesione dei Territori), Virginijus Sinkevičius (Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca), Natalie Portman in dialogo con Antoine Arnault, Georgina Grenon (Direttrice dell’Eccellenza Ambientale Parigi 2024) e Léon Marchand (cinque volte campione del mondo di nuoto e detentore del record del mondo nei 400m misti) nell’ambito del partenariato di LVMH con i Giochi Olimpici e Paraolimpici di Parigi 2024.

In conclusione, Hélène Valade, Direttrice Sviluppo e Ambiente del Gruppo, ha ricordato i punti salienti e gli insegnamenti di questo ACT II.

Mobilitazione interna a 360° per LIFE 360

Il LIFE 360 Summit – ACT II riflette un impegno senza precedenti di LVMH nei confronti delle tematiche ambientali. Tutti i dipartimenti del Gruppo hanno acquisito competenze in materia di sviluppo sostenibile ed eco-responsabilità, integrando il programma e proponendo obiettivi per dare il proprio contributo.

La Direzione Acquisti sta esaminando la questione dei trasporti e sta collaborando con i suoi partner per sviluppare una strategia volta a ridurre l’impronta di carbonio del Gruppo.

Il 14 dicembre, il dipartimento Information Technology ha lanciato un’ambiziosa politica di Green IT. 60 società del Gruppo perseguono un approccio volto a ridurre del 20% l’impronta ambientale Tech & Digital del Gruppo entro la fine del 2026 (attualmente stimata in 100k teqCO2) e ad oggi hanno già ottenuto una riduzione del 4,2% concentrandosi sugli strumenti più impattanti come le apparecchiature informatiche, il Cloud e la Rete, estendendone la durata, riducendo gli acquisti e i consumi energetici, oltre a sensibilizzare i dipendenti sul tema e a lanciare applicazioni digitali di Green design.

Il dipartimento Media, Ricerca e Immagine sta inoltre lavorando alla creazione di uno strumento per misurare l’impronta di carbonio della pubblicità, in termini di produzione e distribuzione.

Oltre alle azioni di sensibilizzazione, il Gruppo si impegna a formare il 100% dei suoi dipendenti sulle principali tematiche ambientali entro il 2026. La LIFE Academy, istituita nel 2023, sta già aiutando ad acquisire le competenze necessarie per operare una trasformazione, con contenuti specifici per ogni tema e progetti pilota iniziali. A soli 45 minuti da Parigi, La Millière, riserva di biodiversità e associazione presieduta da Yann Arthus-Bertrand, ospiterà corsi di formazione su nuovi modi di creare: eco-design, approvvigionamento responsabile, conservazione e protezione delle risorse naturali.

Questo grande impegno del Gruppo e delle sue Divisioni funzionali è accompagnato da un forte impegno anche da parte delle Maison. Numerosi esempi testimoniano il loro dinamismo ambientale, come il programma Living Soils living together di Moët Hennessy, Notre voyage engagé di Louis Vuitton, Dream in Green di Dior, Au nom de la Beauté di Guerlain…

FOCUS 

Annunci e ampliamento delle partnership strategiche

 

Biodiversità

La tutela della biodiversità è una questione essenziale per tutte le attività del Gruppo LVMH, le cui materie prime provengono dalla natura nei suoi sei settori di attività. L’obiettivo di LVMH è rigenerare 5 milioni di ettari di habitat per flora e fauna selvatica in tutto il mondo e limitare l’impatto ambientale delle sue attività.

Dopo aver collaborato, nel giugno 2019, con il programma “Uomo e biosfera” dell’UNESCO, LVMH sta lavorando per rinnovare la sua partnership con le Riserve della Biosfera dell’UNESCO, includendo una sezione dedicata alla raccolta dei dati sull’efficacia dei programmi a favore della biodiversità, con l’obiettivo di elaborare una metodologia di misurazione dell’impatto da utilizzare in tutte le Maison del Gruppo.

Le attività in queste riserve contribuiranno anche a rafforzare il dialogo tra le conoscenze scientifiche e quelle locali e tradizionali, punto focale del mandato MAB e UNESCO. Questi impegni e attività della Rete Globale contribuiranno in maniera diretta e indiretta ai risultati delle Maison del Gruppo LVMH e alla sua strategia LIFE 360, e saranno condivisi sul portale Biodiversità dell’UNESCO.

 

La forza della collettività

È importante collaborare con altri professionisti del lusso, alcuni dei quali hanno fornitori in comune con LVMH. Il Gruppo si sta mobilitando con la condivisione degli audit e del proprio calendario. Questo movimento, già avviato nei settori Vini & Liquori e Profumi & Cosmetici, e LVMH lo sta estendendo ai settori Moda e Orologi & Gioielli con l’intermediazione delle sue federazioni professionali. Queste ultime stanno diventando veri e propri forum di co-costruzione per gli operatori del lusso, in particolare sulle questioni ambientali. Gli accordi annunciati nelle ultime settimane con i quattro principali proprietari di spazi commerciali negli Emirati Arabi (tra cui il gruppo Chalhoub, nell’ambito del consorzio “Unity for Change”) e con il Miami Design District in Florida, dimostrano la necessità di cooperazione con i partner del Gruppo, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali delle boutique delle Maison LVMH.

 

Le azioni dei fornitori LVMH per ridurre le emissioni indirette di gas serra

Con l’annuncio del LIFE 360 Business Partners, il Gruppo è ora in grado di accompagnare i propri fornitori in tutti i criteri ambientali, in particolare in termini di formazione, aprendo per loro la LIFE Academy. Le soluzioni con un impatto positivo sulle emissioni di carbonio o sull’acqua saranno condivise su un portale dedicato. Saranno creati gruppi di lavoro specifici per gli allevatori e gli agricoltori interprofessionali, in modo che possano condividere le proprie pratiche in materia di agricoltura rigenerativa. Adottando le strategie di dialogo, collaborazione e innovazione, la nozione di “fornitore” si sta evolvendo in quella di “partner”.