COP26: le soluzioni concrete di LVMH da applicare con i propri partner per contrastare l’emergenza climatica

LVMH

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La lotta contro il cambiamento climatico è di vitale importanza. Ecco perché le aziende devono svolgere un ruolo fondamentale al riguardo. LVMH presenta le sue azioni durante la COP26 e continua il dialogo con i propri stakeholder.

I MOMENTI SALIENTI DELL’EVENTO DEL GRUPPO LVMH (GMT ora locale)

Glasgow – Zona Blu COP26

Mercoledì 3 novembre, ore 14.00:

Come parte dell’Iniziativa di Mercati Sostenibili (IMS) di Sua Altezza Reale il Principe Carlo, Stella McCartney, la prima stilista ad essere stata invitata alla COP26, lancia la mostra “Il futuro della moda: una conversazione sull’innovazione con Stella McCartney” presso il Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow. L’installazione presenta materiali altamente innovativi quali la Mylo™, pelle a base di micelio di Bolt Threads, il cotone rigenerativo SÖKTAŞ e il nylon rigenerativo Evrnu NuCycl™ ed ECONYL® proveniente da rifiuti e plastica negli oceani.

Giovedì 4 novembre, ore 16.00:

“Un aumento delle soluzioni verso la transizione ecologica a zero emissioni” organizzata dalla Solar Impulse Foundation e il suo fondatore Bertrand Piccard, con Peter Nelson, Direttore Operativo di Glenmorangie, in rappresentanza del gruppo LVMH.

Questo panel è un’opportunità per mostrare come il Gruppo LVMH è passato dalla fase di esplorazione all’azione, implementando soluzioni dalla Solar Impulse Foundation, che il gruppo sostiene dal 2019. Tutte proposte da “Solar Impulse Efficient Solution”, queste soluzioni sono state pubblicate per l’occasione nella “Solutions Guide”. Con la Scozia come prima area di implementazione e Glenmorangie, la Maison del Gruppo scozzese, che offre un primo esempio, queste soluzioni possono essere imitate a applicate in tutto il mondo.

Sabato 6 Novembre:

14,30:

“Aziende a zero emissioni e catena di valori” organizzata dall’associazione francese EpE (Entreprises pour l’Environnement) presso il padiglione europeo, con Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale, in rappresentanza del gruppo LVMH.

17,30:

“La tutela della biodiversità può attenuare i cambiamenti climatici” organizzata da LVMH nel padiglione francese con Philippe Schaus, CEO di Moët Hennessy, Alexandre Capelli, Vice-direttore ambientale del gruppo e Carole Collet, Direttrice di Maison/0, la piattaforma creativa di Central Saint Martins e LVMH, in rappresentanza del Gruppo. Partecipano anche Meriem Bouamrane, Capo sezione dell’UNESCO sulla ricerca e politica del programma “L’uomo e la Biosfera” (MAB), Stéphane Hallaire, Fondatore e CEO di Reforest’Action, Bastien Sachet, CEO di Earthworm Foundation e Alexandre Rambaud, professore presso la AgroParisTech-CIRED e cofondatore della cattedra di contabilità ecologica.

Lunedì 8 novembre:

14,30:

“Obiettivo emissioni zero per il settore privato: come possono le imprese contribuire al raggiungimento delle emissioni zero di carbonio a livello globale e condividere le proprie strategie?” organizzata da ADEME e Carbone 4, con Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale, in rappresentanza del Gruppo LVMH.

16,30:

“L’industria della moda verso le emissioni zero” organizzata dalla Fashion Industry Charter for Climate Action (UNFCCC) con Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale, in rappresentanza del Gruppo LVMH.

Edinburgo – Royal Society di Edinburgo

Giovedì 11 novembre:

17,00:

Conferenza sul progetto “DEEP” di Glenmorangie per ripristinare gli ecosistemi marini e analizzare l’impatto sulla capacità di immagazzinamento.

18,30:

Accoglienza presso il National Museum of Scotland (Early People Gallery) in collaborazione con Glenmorangie. Discorso di apertura di Thomas Moradpour, CEO di Glenmorangie, e Mairi Gougeon, Membro del Parlamento scozzese e Segretario di Gabinetto per gli Affari rurali e le Isole.

 

FATTI IMPORTANTI

Il Gruppo LVMH si è posto l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni di gas serra (Scope 3) del 55% per unità di valore aggiunto entro il 2030, nonché di ridurre le proprie emissioni legate al consumo energetico del 50% (rispetto ai livelli del 2019) entro il 2026. Il Gruppo sta adottando un approccio riconosciuto, soggetto ad approvazione da parte di terzi, tramite l’iscrizione alla SBTi (Science Based Target Initiative), che ha recentemente approvato gli ambiziosi obiettivi di quattro Maison del Gruppo: Louis Vuitton, Moët Hennessy, Parfums Christian Dior e Guerlain.

LVMH mira a mettersi in traiettoria con l’accordo di Parigi per quanto riguarda le emissioni di carbonio e contribuisce all’obiettivo europeo di arrivare a un livello di emissioni zero entro il 2050. Sono stati definiti obiettivi mirati, quali: Utilizzo esclusivo di energia rinnovabile o a emissioni ridotte in tutte le sedi e le boutique entro il 2026, per implementare un programma di e-commerce sostenibile e lavorare con il settore dell’allevamento sul metano, gas dall’elevato potenziale termico.

Con l’obiettivo di continuare a cercare soluzioni per raggiungere i livelli di emissione prefissati, LVMH e SAVE Energies, il secondo acquirente francese di biometano, collaboreranno per tre anni a partire dal 2023 per sostituire il consumo del Gruppo di combustibili fossili in Francia con il gas verde.

Alcune Maison del Gruppo stanno già usando il biometano. Hennessy e Guerlain, per citarne solo due, cercano di adottare pratiche sempre più virtuose e hanno accettato di acquistare gas verde da SAVE Energies, rispettivamente dall’ottobre 2020 e luglio 2021.

Tutto il Gruppo si sta impegnando per questa transizione. Questo sforzo permetterà a LVMH di eliminare ogni anno in Francia 14.000 tonnellate di emissioni di CO2, contribuendo all’obiettivo di ridurre le emissioni globali del 50% entro il 2026.

Oltre a queste iniziative, Antoine Arnault, Direttore Immagine e Ambiente LVMH, è stato intervistato per conto del Gruppo riguardo lo studio pubblicato questo mese dalle Nazioni Unite e Accenture: “The 2021 United Nations Global Compact–Accenture CEO Study on Sustainability: Climate Leadership in the Eleventh Hour.” Il più grande programma di ricerca mondiale sullo sviluppo sostenibile ha attirato l’attenzione di più di 1000 CEO di 113 paesi e 21 settori di attività.