La Fondation Louis Vuitton riapre con una straordinaria retrospettiva dedicata alla fotografa americana Cindy Sherman

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Il 23 settembre, la Fondation Louis Vuitton riapre al pubblico con una mostra d’eccezione dedicata a Cindy Sherman, una delle fotografe più rinomate e ricercate nel panorama artistico contemporaneo. Primo evento dedicato alla fotografa americana in Francia dalla sua mostra personale al Jeu de Paume nel 2016, questa grande retrospettiva riunisce 170 lavori realizzati tra il 1975 e il 2020, tra cui alcune foto inedite.

 

Inizialmente prevista dal 2 aprile al 31 agosto e rimandata a causa della crisi sanitaria, la retrospettiva “Cindy Sherman alla Fondation Louis Vuitton” si preannuncia come un appuntamento centrale del calendario culturale parigino 2020-2021. La Fondation Louis Vuitton, tempio dell’arte contemporanea, accoglie i visitatori in una mostra in cui sono esposte oltre 300 foto di diverse serie scattate dalla fotografa 66enne dalla fine degli anni ‘70.

Cindy Sherman è nota per aver esplorato gli stereotipi femminili attraverso autoritratti decisamente elaborati. Segno distintivo del lavoro dell’artista: nelle sue foto, la modella è lei. Eppure, in ogni immagine appare diversa. Attraverso la magia di trucco, abiti e parrucche, la fotografa si trasforma in una moltitudine di personaggi di sua invenzione.

La retrospettiva proposta dalla Fondation Louis Vuitton presenta in totale 18 serie dell’artista, tra cui “Untitled Film Stills”, serie che l’ha resa celebre all’inizio degli anni ‘80 e in cui l’artista denuncia la rappresentazione cliché delle donne nei film del dopoguerra. Con le serie “Rear Screen Projections”, “Fashion”, “History Portraits”, “Disasters”, “Headshots”,
“Clowns”, “Society Portraits”, “Murals” e “Flappers”, l’esposizione svela creazioni molto diverse ma con un’ambizione comune: invitare il pubblico a riflettere sulla nozione di genere. L’ultima sezione della mostra si concentra su una nuova serie intitolata “Men”, in cui l’artista presenta scatti di personaggi androgini per invitare il pubblico a mettere in discussione la propria percezione della mascolinità.

Pensata in stretta collaborazione con l’artista stessa, la retrospettiva si propone anche di evidenziare come il lavoro e la tecnica di Cindy Sherman si siano evoluti nel tempo: il passaggio dal bianco e nero al colore, la scelta di formati piccoli e poi più grandi e, più di recente, il suo utilizzo del programma di fotoritocco Photoshop e del social network Instagram.

Parallelamente alla retrospettiva di Cindy Sherman, la Fondazione presenta “Crossing Views”, una nuova selezione di opere della propria collezione scelte insieme a Cindy Sherman.

Facendo eco al lavoro della fotografa americana, il percorso sarà incentrato sul tema del ritratto e della sua interpretazione attraverso molteplici approcci e forme: dipinti, foto, sculture, video e installazioni. La mostra riunisce circa 60 opere di una ventina di artisti francesi e internazionali di diverse generazioni e background, molte delle quali mai esposte prima presso la Fondation Louis Vuitton.