LVMH Climate Week: Compensazione delle emissioni di carbonio: cambiamento autentico o ecologismo di facciata?

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LIFE 360

Dall’8 all’11 dicembre, il gruppo LVMH ha organizzato uno straordinario evento online per i suoi dipendenti in tutto il mondo: LVMH Climate Week, la Settimana del Clima LVMH. Giovedì 10 dicembre, la seconda tavola rotonda dell’evento dedicata agli argomenti di maggior rilievo ha posto la seguente domanda: Compensazione delle emissioni di carbonio: cambiamento autentico o ecologismo di facciata? Cinque esperti hanno condiviso i loro punti di vista riguardo questo approccio innovativo per raggiungere un livello di emissioni zero, prendendo in considerazione la possibilità che offra una soluzione ai cambiamenti climatici.

Molte aziende, specialmente nell’industria della moda, ritengono di poter raggiungere un livello di emissioni zero nel breve termine attraverso la compensazione delle emissioni di carbonio. Questa pratica permette di compensare il carbonio emesso all’interno di un ecosistema depositandolo in un altro ecosistema naturale. Ma rappresenta davvero una soluzione ai cambiamenti climatici?

LVMH ha analizzato questa pratica più da vicino all’interno della sua politica di gestione delle emissioni. Dopo aver raggiunto l’obiettivo di ridurre del 25% le emissioni di CO2 legate al consumo energetico delle sue boutique e dei suoi siti di produzione entro il 2020, LVMH ha deciso di spingersi oltre e porsi obiettivi ancora più ambiziosi, concentrandosi sulle emissioni che non derivano direttamente dalla produzione, ma da altri momenti del ciclo di vita del prodotto: l’approvvigionamento di materie prime, il trasporto alle boutique o ai clienti, l’utilizzo, ecc.

Per questo secondo panel dell’LVMH Climate Week, noti esperti sono stati invitati a confrontarsi e ad analizzare più nel dettaglio la pratica della compensazione delle emissioni di carbonio e le relative controversie:

  • Muriel Barneoud, Direttrice RSI delle Poste francesi.
  • Marie-Thérèse Bonneau, Presidente della France Carbon Agri Association.
  • César Dugast, Consulente Senior presso Carbone 4 e Capo delle pratiche di Carbon Neutrality presso la società di consulenza.
  • Benoît Leguet, Direttore Generale del gruppo I4CE – Institute for Climate Change Economics.
  • Arnaud Leroy, Presidente di ADEME, Agenzia francese per la Gestione dell’Ambiente e dell’Energia.

Ai membri del panel è stato chiesto di condividere la loro valutazione sulle iniziative disponibili per ridurre le emissioni indirette di gas serra (Scope 3) che includono l’approvvigionamento, il trasporto, l’utilizzo e il fine-vita del prodotto.

Per rispettare gli obiettivi posti dall’Accordo di Parigi del 2016 che mirano a stabilizzare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C, le emissioni di gas serra devono essere ridotte a zero entro la fine del ventunesimo secolo. In qualità di leader mondiale del settore del lusso, LVMH ricopre perciò un ruolo fondamentale nell’elaborazione di piani aziendali adatti a rispondere a questi imperativi ambientali.

Le emissioni zero sono ora una della priorità principali per le aziende. Prima di tutto, l’inazione nell’affrontare i cambiamenti climatici grava su tutti gli attori economici. Può minare l’immagine aziendale, soprattutto nei confronti di clienti e investitori, e causare una potenziale perdita di quote di mercato, oltre ad allontanare neolaureati che cerchino un ambiente professionale portatore di determinati valori.

Per essere efficace, la compensazione delle emissioni di carbonio deve basarsi su una combinazione di neutralità globale ed emissioni zero. Questo significa che le aziende devono dare priorità alla riduzione di emissioni di gas serra in generale (Scope 1, 2 e 3). Negli ultimi dieci anni, il gruppo delle Poste francesi ha ricreato la sua flotta con soli veicoli elettrici ed ora mira a sostenere altri enti nella riduzione delle emissioni. Questo impegno include il finanziamento di progetti sostenibili e l’offerta di prodotti e servizi ad emissioni ridotte, oltre all’aumento di depositi di carbonio che ne permettano il riassorbimento, per esempio attraverso la sua iniezione nelle aree umide.

Nel breve termine, la compensazione delle emissioni di carbonio sembra offrire un modo per accelerare il raggiungimento delle emissioni zero a livello globale. Tuttavia, per rendere questa strategia efficace, è necessario che venga gestita ad un livello ancora più professionale. La compensazione delle emissioni di carbonio deve rappresentare l’ultimo step del processo, dopo che l’azienda ha già fatto tutto il possibile per ridurre significativamente le emissioni di CO2. In qualità di leader mondiale del settore del lusso, LVMH può ricoprire una posizione fondamentale nella standardizzazione di questa pratica.

L’appuntamento successivo in agenda per l’LVMH Climate Week è stata la terza tavola rotonda dell’11 dicembre: L’industria della moda potrà mai essere sostenibile? Questa tavola rotonda ha ospitato il panel di designer ed esperti di moda più ampio mai riunito proprio per affrontare questo tema così urgente.

Clicca qui per rivedere le conferenze dell’LVMH Climate Week.

LVMH Climate Week 2020 - Compensazione delle emissioni di carbonio: cambiamento autentico o ecologismo di facciata?