Settimana della moda di Parigi: ritorno al futuro

Nel corso di una fashion week di Parigi decisamente ispirata al futuro, Christian Dior ha messo in scena un incontro interstellare tra il XVIII secolo e un futuro immaginato da Raf Simons, Louis Vuitton e Kenzo hanno sfoggiato avatar e ologrammi e Loewe ha accolto un nuovo stilista.

Al centro della Cour Carrée del Louvre, in un immenso cubo di specchi, Raf Simons ha presentato per Christian Dior una collezione con capi che evocano il guardaroba di Madame de Pompadour, mentre i materiali, le stampe e i dettagli sono ispirati a una futura era minimalista. Sugli shorts, lunghi soprabiti sono indossati come mantelle, mentre da abiti dalle linee morbide stretti in vita si passa armoniosamente a corsetti modernisti chiusi da bottoni a clip.

Nicolas Ghesquière ha presentato la sfilata Louis Vuitton in uno scenario assolutamente spettacolare: la nuova Fondation Louis Vuitton, che apre al pubblico il 27 ottobre. Ad aprire la sfilata, ologrammi giganti con i volti delle modelle, in una celebrazione del valore che è il fulcro della Fondation: la totale libertà creativa. Guidato da questo mantra, lo stilista ha proposto pantaloni di velluto a zampa d’elefante ornati di motivi orientali, abiti in pizzo bianchi e neri a collo alto chiusi da lunghe strisce di tessuto e borse in pelle ripiegate su sé stesse.

Per la sua sfilata, anche Kenzo ha scelto di fondere universo virtuale e realtà. Knola, un avatar 3D proiettato su schermi a LED giganti, ha accolto gli ospiti in uno skate park. Come un messaggero del futuro, Knola ha ricordato a tutti che “Non c’è un Pianeta B” sul quale rifugiarsi se il nostro dovesse scomparire. Umberto Leon e Carol Lim hanno proposto una lettura decisamente ottimistica di questo messaggio, presentando una collezione geniale e futuristica con avvolgenti capi oversize in un arcobaleno di colori pastello.

La fashion week di quest’anno è stata anche l’occasione di sperimentare colori e materiali. Per la sua prima collezione femminile di prêt-à-porter per Loewe, Jonathan Anderson ha rivisitato la pelle, materiale emblematico della Maison. Le sue creazioni sono state caratterizzate da diagonali definite, con pellami in una miriade di colori per abiti lunghi, trench e pantaloni a zampa d’elefante.

Lo stesso chiaro look grafico ha dominato la sfilata Céline. Phoebe Philo ha presentato una collezione contemporanea con abiti lunghi dalle stampe floreali e abiti kimono stretti in vita ricchi di dettagli. In questa collezione la stilista, nota per le sue associazioni sorprendenti eseguite sempre con grande eleganza, si è servita della ceramica per le chiusure degli abiti, le spille e i pendenti.

Per la prossima stagione Primavera-Estate, Riccardo Tisci ha scelto di conferire a Givenchy un tono più malizioso rivisitando tailleur neri. Il risultato è una collezione sensuale, che gioca sui contrasti tra pellami e ritagli che scoprono la pelle. Cinte, stivali lunghi fino alla coscia, anelli in metallo e borchie sono stati i protagonisti di una sfilata nella quale i capi, lungi dall’essere una divisa imposta dalle convenzioni, sono una seconda pelle che esalta il corpo.