Tre domande a Karl Lagerfeld

Fendi e Karl Lagerfeld celebrano cinquant’anni di collaborazione. Un partenariato senza precedenti nell’universo della moda. Per l’occasione Karl Lagerfeld racconta la storia di cinquant’anni di pura creatività, nel corso dei quali la nota Maison romana è divenuta uno dei marchi di moda più all’avanguardia nel mondo.

Come descriverebbe la relazione che si è instaurata tra lei e la famiglia Fendi negli ultimi 50 anni?

Adoravo Adele Fendi, la fondatrice della Maison… era una vera matriarca, una donna forte, di grandissimo fascino. Fantastica.

È stato bello lavorare con le cinque sorelle. Una fucina di idee senza pari, soprattutto ai tempi in cui tutto era meno noto, meno popolare di oggi. C’era Alda, bionda, alla Silvana Mangano. Era la più giovane, molto diversa dalle altre. La più grande, e la più bruna, era Paola. Mi piaceva molto. Era l’esperta di pellicce. Carla, con i capelli corti, era la forza trainante. Aveva una vera vocazione per le pubbliche relazioni. Franca era bionda e più tranquilla. Si occupava degli accessori. E infine c’era Anna, con i capelli ricci e il nasino all’insù.

Con Silvia Venturini Fendi invece lavoro fin dai tempi della mia prima collezione. All’epoca aveva 4 anni e ha fatto da modella per gli scatti di una capsule collection. Posava insieme a un uomo e a una donna, tutti e tre erano avvolti nella stessa pelliccia. Silvia è cresciuta nella Maison. Non ho ricordi di Fendi in cui non sia presente.

© Fendi / Karl Lagerfeld

Una collaborazione così duratura tra un direttore artistico e una Maison di moda è assolutamente inedita. Come può spiegarla? È dovuta a una visione particolare che lei e Fendi condividete?

La mia collaborazione con Fendi dura da cinquant’anni ed è la più lunga nella storia della moda. Nessuno ha mai vissuto tanto da poter lavorare insieme così a lungo. E io non ne sono affatto stanco. Anzi, credo di lavorare meglio oggi che in passato, ho le idee più chiare. Rispetto a quando ero più giovane, il mio lavoro oggi è una priorità e questo è un bene. Non mi sono mai sentito “sposato” con la Maison, è stato più un matrimonio freelance, aperto. Ho conservato la passione perché non c’era esclusività. Ho bisogno d’aria, di uscire a vedere ciò che accade fuori; in gabbia non servo a niente.

Per me Fendi è la versione italiana della creatività. È italiana nella sua quintessenza. E non solo italiana, romana.

Io do le idee. Disegno abiti e magnifiche pellicce. Sono totalmente libero. In Fendi tutto è possibile. Credo che nella vita sia bellissimo poter fare qualcosa perché lo si vuole fare, senza annoiarsi. Mi interessano tante cose, oggi più di prima.

Qual è stato il più grande contributo che ha apportato a Fendi?

Quando le ho conosciute, le cinque sorelle erano famose a Roma per le loro pellicce, molto ricche, borghesi, ma pesanti, tipiche dell’epoca. La pelliccia era il primo passo verso il riconoscimento sociale. Le donne benestanti mostravano le pellicce ricevute in dono dai mariti. Io avevo una visione moderna. Mi chiesero di creare una piccola collezione da indossare in modo diverso. Erano pellicce moderne e ludiche, molto “fun”. Fendi e “fun” hanno le stesse iniziali. Mi ci vollero cinque secondi per associare le due lettere, e nacque la doppia F, con riferimento appunto alla ludicità delle nuove pellicce: “fun furs”. Le pellicce borghesi erano scomparse. Fendi divenne una Maison moderna, rivoluzionò e fece evolvere il modo in cui le pellicce erano viste, fatte, maneggiate e indossate. E la storia continua ancor oggi, con pellicce fantastiche, molto moderne e incredibilmente ben fatte, pensate sempre con uno sguardo al futuro.

Ma il vero grande segreto di Fendi è il savoir-faire unico dei migliori artigiani italiani. Un altro segreto poi è che la Maison affonda le proprie radici in Italia fin dal giorno della sua creazione ed è rimasta fedele alle proprie origini anche dopo l’acquisizione da parte di LVMH, che ha conferito al marchio una dimensione internazionale unica e la possibilità di affermarsi come moderno e avanguardista. Su una base italiana e romana solida, Fendi ha costruito un’altrettanto solida reputazione internazionale.