LVMH collabora con laboratori di ricerca pionieristici per sviluppare nuovi biomateriali

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In occasione della Giornata della Terra, LVMH, Fendi, Imperial College London e Central Saint Martins – UAL annunciano un’importante collaborazione strategica per sbloccare il potenziale della ricerca accademica in tema di design e scienza e per creare un prototipo di nuovi bio-tessuti. Quest’iniziativa di ricerca si sviluppa su due anni e porterà all’elaborazione di nuove fibre di pelliccia sintetica per la moda di lusso.

Per la prima volta la cheratina sarà al centro dello studio, per sviluppare una fibra in grado di riprodurre un’ampia gamma di materiali di lusso, inclusa la pelliccia. Una collaborazione tra leader mondiali nei rispettivi campi che punta a creare un prodotto del tutto nuovo, in grado di contribuire alla salvaguardia del pianeta.

Per sostenere e rigenerare l’ambiente, è fondamentale imparare dal mondo biologico ed esplorare nuovi modi di lavorare con microrganismi e sistemi viventi. LVMH, inclusi Fendi e Central Saint Martins, si sono impegnati per sviluppare la ricerca nel lusso rigenerativo grazie alle rispettive collaborazioni. Questa nuovissima collaborazione con l’Imperial College London unisce l’expertise di Tom Ellis, professore in biologia sintetica, e Carole Collet, professoressa in biodesign presso la Central Saint Martins, per sviluppare biomateriali per il lusso innovativi e funzionali.

“La strategia ambientale LIFE 360 di LVMH integra una ricerca e un programma di innovazione dedicati al lusso sostenibile: inventare nuovi materiali, nuove pratiche di rigenerazione e nuove tecnologie permetterà alle nostre Maison di raggiungere i loro ambiziosi obiettivi in tema di clima e biodiversità. Siamo lieti che il programma Central Saint Martins-LVMH dedicato al lusso rigenerativo Maison/0, inaugurato nel 2017, porti a risultati concreti, come questa iniziativa. Una prima assoluta per questo approccio collaborativo, con Fendi e l’Imperial College London, che consentirà la creazione di nuovi biomateriali sintetici”, dichiara Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale di LVMH.

“Fin dalla sua fondazione nel 1925, Fendi è sempre stata in prima linea nella sperimentazione, un esempio pionieristico quanto a metodi artigianali tradizionali e innovativi, fornendo ai nostri clienti i materiali migliori in termini di approvvigionamento e rispondenti alle scelte personali. Oggi, siamo impegnati attivamente e costantemente nella ricerca e nello sviluppo di nuove fonti che possano offrire ancor più opzioni sostenibili, e siamo fieri di questo nuovo passo avanti al fianco di istituzioni globalmente riconosciute e di LVMH”, aggiunge Serge Brunschwig, Presidente e CEO di Fendi.

“La ricerca nel campo del biodesign è un mezzo per generare futuri alternativi e per effettuare la transizione verso nuovi modelli di produzione ispirati all’effettivo funzionamento della biologia. Imparare dalla Natura e lavorare nell’intersezione tra design e ricerca biotecnologica è fondamentale per l’esplorazione di tali innovazioni rivolte irrimediabilmente verso il futuro. Sono quindi contentissima di collaborare con i nostri partner di Maison/0, LVMH, Fendi e il professore Tom Ellis dell’Imperial College London, per creare un prototipo rassomigliante e alternativo alla fibra della pelliccia per il mondo del lusso”, dichiara Carole Collet, professoressa di Design for Sustainable Futures presso la Central Saint Martins e Direttrice di Maison/0, la piattaforma creativa di Central Saint Martins e LVMH per il lusso rigenerativo.

“Negli ultimi dieci anni, la nostra comprensione dei materiali biologici e del modo in cui sono prodotti in natura è aumentata a dismisura. È il momento ideale per concretizzare questa idea: il design di fibre per la moda realizzate in modo sostenibile a partire da microbi. Questa nuova collaborazione con il leader del lusso LVMH e il famosissimo brand di moda Fendi è a dir poco elettrizzante, senza contare la presenza della professoressa Carole Collet della Central Saint Martins, esperta mondiale in biodesign”, racconta Tom Ellis, professore di Synthetic Genome Engineering presso il dipartimento di Bioingegneria dell’Imperial College London.